Costruttori con una sola vittoria
Porsche: dopo qualche timida partecipazione dal 1958 al 1960, quasi sempre con privati, la Porsche entra in forze in F1 nel 1961, piloti Dan Gurney e Jo Bonnier, già in questo campionato arrivano buone prestazioni, nel 1962 in Francia Gurney approfitta dei ritiri di Clark e Ginther per portarsi al 43^ giro in testa alla gara e tagliare primo il traguardo al giro 54. Alla fine del campionato la Porsche decide di ritirarsi, nel 1963 e parte del 1964 le uniche in gara solo quelle privatedella Ecurie Maarbergen. Questa vittoria coincide anche con l’unica vittoria di un motore Porsche se non si considera il TAG Porsche (25 gare vinte)
Eagle: la squadra é fondata da Dan Gurney ed utilizza un nome di fantasia, aquila simbolo degli Stati Uniti, debutta nel 1966 e dopo le prime gare utilizza il motore Weslake 3.0 litri, come previsto da quel campionato, il pilota é lo stesso Gurney ed in paio di gare Bondurant, nel 1967 corrono con l’Anglo-American Racers, questo il nome del team, anche McLaren e Scarfiotti, ma l’evento importante é la vittoria di Gurney in Belgio, partito con il secondo tempo per dodici giri conduce Clark con la Lotus-Ford, poi si ritira e va in testa Stewart con la BRM, al giro venti passa al comando Gurney e va a vincere concludendo i 28 giri previsti, é anche l’unica vittoria del Weslake, motore usato solo dalla Eagle. Nel 1968 il predominio del Ford Cosworth toglie competitività agli altri motoristi, Gurney partecipa con la Eagle a soli cinque GP senza ottenere punti, nelle ultime tre gare della stagione il suo team utilizza una McLaren. Il “marine” si rivedrà solo nel 1970 in tre gare con la McLaren dopo la morte di Bruce. La Eagle si rivede nel 1969 in Canada con il privato Al Pease che viene squalificato perché troppo lento. Dan Gurney, con Brabham e McLaren é uno dei tre piloti che ha vinto almeno un GP con una monoposto di sua proprietà, anche se in questo il nome era diverso.
Hesketh: il team fa il suo esordio nel 1973 utilizzando una March-Ford, il pilota, anche lui esordiente, é James Hunt, arrivano subito buoni risultati, nel 1974 costruisce una sua monoposto, la stagione migliore é senza dubbio il 1975, Hunt é quarto nel mondiale con 33 punti, ottiene la sua prima vittoria e l’unica per la Hesketh in Olanda, partito in terza posizione, dopo l’iniziale dominio delle Ferrari di Lauda e Regazzoni, al giro 15 passa al comando e non lo cede fino al traguardo, corsa di 75 giri, in quel campionato Hunt compie alcuni giri in testa in altri 4 GP. Nel 1976 il pilota inglese passa alla McLaren, il proprietario del team, lord Alexander Hesketh, perde interesse per la F1 e cominciano a farsi sentire difficoltà economiche, le stagioni 1976 e 1977 vedono la squadra sempre nelle retrovie, nel 1978 una sola qualificazione ed il ritiro dopo i primi sei Gran Premi.
Penske: la Penske é detta anche la Ferrari d’America, squadra ancora attiva nelle gare USA, entra in F1 a fine 1974 nei GP nordamericani, il 1975 é il primo anno completo, perde per incidente mortale il suo pilota Mark Donohue, nell’ultima gara viene ingaggiato John Watson che nel 1975 correva per la Surtees e disputò una gara anche con la Lotus, il 1976 é l’anno migliore, Watson, unico pilota del team tranne che in Olanda, conquista due terzi posti e la vittoria in Austria, partito con il secondo tempo in prima fila, si porta subito in testa, al terzo giro é superato da Peterson (March), al decimo si porta al comando Scheckter con la Tyrrell a sei ruote, ma all’undicesimo gito Watson riprende la testa della gara e la tiene fino al 54^, andando a conquistare la prima vittoria in carriera, come promesso nei giorni successivi si taglia la barba,,, a fine anno il pilota nord-irlandese si traferisce alla Brabham, perso il suo uomo di punta Penske decide di uscire dalla F1 e vende il materiale alla ATS.
Shadow: c’é molta america in questa raccolta, il team Shadow é fondato dal misterioso personaggio Don Nichols (un ex agente CIA?) entra in F1 nel 1973, nel 1974 ingaggia Peter Revson, pilota che l’anno prima aveva vinto due gare con la McLaren, Revson muore durante le prove del GP del Sud Africa ed é sostituito in seguito da Tom Pryce, nel 1975 Jarier conquista la pole in Argentina e Brasile, nella prima gara non prende il via, in Brasile conduce per 28 giri ma a sette giri dalla fine siu deve ritirate, Pryce parte in Pole in Gran Bretagna, ma resta in testa solo dal giro 19 al 20. Nel 1977 Tom Pryce é vittima di un incidente mortale, piuttosto assurdo, in Sud Africa, gara decisamente funesta per il team, viene sostituito da Alan Jones, stranamente senza un sedile in quella stagione, il futuro campione del mondo vince il GP d’Austria, partito da una anonima 14^ posizione compie una eccezionale rimonta ed al giro 15 é secondo dietro Hunt, al pilota della McLaren cede il motore al giro 43 e l’australiano passa al comando e va a vincere tagliando primo il traguardo al giro 54 davanti a Niki Lauda. Il 1978 é una annata deludente, anche se i piloti sono Regazzoni e Stuck, nel 1979 si sceglie di far correre due giovani, Elio de Angelis e Jan Lammers, l’italiano conquista miracolosamente un quarto posto nell’ultimo GP, il 1980 é disastroso, il solo Geoff Lees riesce a qualificarsi in Sud Africa e, per ironia della sorte, quella é l’ultima presenza della Shadow, il team non finisce la stagione e viene acquistato dal Teddy Yip che lo trasforma nella Theodore l’anno successivo.
Stewart: bisogna fare un salto di ben 22 anni ed arrivare al 1999, la Stewart viene fondata ex novo dal grande campione scozzese e da suo figlio nel 1997, nel primo campionato arrivano solo 6 punti grazie al secondo posto di Barrichello a Monaco, peggio il 1998 con solo 5 punti, nel 1999 arriva in squadra Johnny Herbert, l’occasione della vita é il GP d’Europa al Nurburgring, in questa gara si succedono al comando 5 piloti, Frentzen (Jordan) dal giro 1 al 32, Coulthard (McLaren) dal 33 al 37, Ral Schumacher (Williams) dal 38 al 44 e nel giro 49, Fisichella (Benetton) dal 45 al 48. Grazie ad un serie di ritiri al giro 50 si trova in testa Herbert, che era partito solo 14^, va a vincere su 66 giri davanti a Trulli (Prost) ed al compagno di squadra Barrichello. A fine stagione gli Stewart vendono il team alla Ford, che era loro patner, la squadra si chiamerà Jaguar, dopo diversi campionati poco brillanti la Ford cede tutto alla Red Bull a fine 2004… e questa é tutta un altra storia.
BMW Sauber: la BMW aveva fornito i suoi motori alla Brabham dal 1982 al 1987, primo turbo a vincere un mondiale piloti nel 1983 con Piquet, in seguito era ritornata nel 2000 come patner della Williams, nel 2006 “acquista” la Sauber e la ridenomina BMW-Sauber, la squadra é piuttosto competitiva e nel 2007 arriva al secondo posto nella classifca costruttori (anche grazie alla squalifica della McLaren) nel 2008 Robert Kubica, unico polacco ad aver finora gareggiato in F1, disputa un ottima stagione, con il terzo posto finale tra i piloti, ciliegina sulla torta la vittoria in Canada, dove ben sette piloti si alternano al comando: Hamilton (McLaren) 1-18, Heidfeld (BMW Sauber) 19-28, Barrichello (Honda) 19-35, Coulthard (Red Bull) 36, Trulli (Toyota) 37-38, Glock (Toyota) 39-41 ed infine Kubica dal 42 al 70. Il pilota di Cracovia era partito in seconda posizione e vince con oltre 16 secondi di vantaggio sul compagno di squadra Heidfeld che completa la giornata speciale BMW. E’ la ventesima ed ultima vittoria del motore tedesco. Dopo un 2009 non brillantissimo ma tutto sommato accettabile la casa tedesca decide per il ritiro, il team ritorna totalmente Sauber nel 2010 anche se per ragioni regolamentari partecipa la quel campionato come BMW-Sauber, anche se con motori Ferrari.
Toro Rosso: la Minardi, dopo aver gareggiato in F2, entra in F1 nel 1985, purtroppo i risultati di questa squadra non sono mai stati eccezionali, anche se in qualche stagione sono arrivati buoni piazzamenti, nel 20011 il team é ceduto a Paul Stoddart che però mantiene la denominazione originale, nel 2006 é acquistato dalla Red Bull che ne fa la sua seconda squadra e che, con notovelo sforzo di fantasia, la rinomina Toro Rosso, nel 2007 in squadra arriva Sebastian Vettel, nel 2008 a Monza il giovane (all’epoca) pilota tedesco conquista la pole e conduce in testa per tutta la gara, fatto salvo dal giro 19 al 22 per il cambio gomme. E’ la prima vittoria di Vettel e l’unica come Toro Rosso, arrivata paradossalmente prima del primo successo del team principale Red Bull (Cina 2009 sempre con Vettel), in seguito non si registrano grandi exploit per la Toro Rosso che nel 2020 cambia, per motivi commerciali, nome in Alpha Tauri.
Alpha Tauri: l’abbiamo appena nominata, in realtà le vittorie di questa squadra sono due, però ottenute con diverse denominazioni, l’Alpha Tauri vince il GP d’Italia del 2020 con Pierre Gasly, circuito che evidentemente porta bene al team che, non dimentichiamo a sede a Faenza e corre con licenza italiana. Gasly era partito undicesimo, la gara é rocambolesca e viene anche interrotta al giro 26 quando in testa era Hamilton ed il pilota francese già terzo, al giro 28 Gasly a sorpresa si porta al comando e va a vincere, rimanendo primo fino al giro 53, é l’unico exploit della Alpha Tauri ed il ritorno alla vittoria di un pilota francese dopo 14 anni (Panis – Monaco 1996), nel 2024 la squadra cambia ancora denominazione in RB (sempre più fantasiosi….)
Racing Point: qui c’é da perdersi, nasce come Jordan nel 1991, nel 2006 diventa Midland, nel 2007 Spyker, dal 2008 al 2018 Force India, nel 2019 Racing Point, dal 2021 é Aston Martin. Nei soli 38 GP disputati la Racing Point si comporta piuttosto bene, 195 punti e 4^ posto (a soli 7 punti dalla McLaren) nel 2020, in quel campionato arriva l’unica vittoria, a Sakhir, penultima gara dell’anno, il messicano Sergio Perez, che aveva alle spalle già 193 gare, si qualifica quinto, nei primi sei giri é ultimo, poi comincia la rimonta ed al giro 63 é secondo dietro Russell che in quella gara sostituiva Hamilton in Mercedes, al giro 64 si porta in testa e conduce fino al giro finale, il nr. 87. il motore usato é Mercedes ridenominato BWT dal nome dello sponsor, unica vittoria per questo binomio.
Alpine: é un marchio della Renault, di fatto la casa francese ha deciso nel 2021 di adottare questa denominazione (anche qui una serie di passaggi: Toleman (1981-1085) Benetton (1986-2001) Renault (2002-2011) Lotus (2012-2015) ancora Renault (2016-2020) e poi Alpine, la squadra é attualmente attiva e quindi é l’unica di questa rassegna che potrebbe aumentare il bottino di vittoria, l’unica é stata ottenuta dal francese Esteban Ocon in Ungheria nel 2021, partito ottavo si porta già in testa al giro nr. 3 dopo l’interruzione della gara, ma dura solo una tornata, ma al giro successivo riprende il comando su Hamilton, lo deve cedere per due giri (39-40) al compagno di squadra, l’esperto Fernando Alonso, ma poi conduce dal 41 al 70. E’ per ora anche l’unica vittoria di Ocon e la nr, 169 ed ultima di un motore Renault.