Le famiglie in F1, di padre in figlio ma non solo.

Nel campionato di Formula 1 2003 gareggiano Max Verstappen e Kevin Magnussen, entrambe hanno come padre ex piloti di F1, nel 2022 era presente anche Mick Schumacher, vediamo quali sono stati, nel corso degli anni, i “figli d’arte” che hanno preso il via ad almeno una gara di F1, c’è chi, come Max Verstappen ha fatto decisamente meglio, mentre in altri casi, i due Brabham ad esempio, non c’è paragone, altri, invece, hanno eguagliato le prestazioni paterne. Le note sulla carriera tengono conto solo della gare in F1 e non di risultati, prima o dopo, in altre categorie, per amori di Patria e precisione sembra doveroso partire da Antonio Ascari, padre di Alberto, pilota degli anni 20. Inoltre in alcuni casi vengono citati anche altri stretti familiari.

Antonio Ascari (Bonferraro 15 settembre 1888 – Linas, 26 luglio 1925) Nel 1925 vince il Gran Premio d’Europa a Spa, in Belgio. È la prima prova del Campionato del Mondo Marche, antesignano dell’odierno Mondiale di Formula 1 e prima competizione mondiale organizzata dalla Federazione Automobilistica Internazionale. Antonio è per tutti il favorito per la vittoria finale. La seconda prova è un mese dopo a Monthléry, in Francia. È il 26 luglio 1925. Ascari è in testa ma al ventitreesimo giro la sua Alfa Romeo affronta una curva a sinistra, prende un paletto di una staccionata, s’impenna e ricade sul pilota che nel frattempo è stato sbalzato dall’abitacolo. Antonio Ascari muore sull’ambulanza che lo sta portando in ospedale. Aveva trentasei anni e dieci mesi. L’Alfa Romeo, che aveva comunque Campari in testa alla corsa, ritira le auto in segno di lutto.

Padre di Alberto Ascari nato il 13 luglio 1918 a Milano e deceduto il 26 maggio 1955 a Monza nel corso di prove private, campione del mondo di F1 nel 1952 e nel 1953, vincitore di 13 Gran Premi, con nove vittorie consecutive tra il 1952 ed il 1953. Inoltre aveva vinto 15 gare fuori campionato tra il 1948 ed il 1955, ancora oggi ultimo italiano iridato. Corre in F1 con la Ferrari dal  1950 al 1953 (più il Gp d’Italia 1954), con la Maserati 2 gare nel 1954  e poi con la Lancia in Spagna 154 e due gare nel 1955, nelle gare dal 1946 al 1949 con la Maserati della Scuderia Ambrosiana, con la Cisitalia ed Alfa Romeo (1 gara) e con la Ferrari, quindi ha corso con tutte le marche automobilistiche italiane.

Reginald Harold Haslam Parnell, meglio noto come Reg, nato 2 Luglio 1911 a Derby deceduto per peritonite il 7 Gennaio 1964 a soli 52 anni, lo troviamo già nel 1946, corre quasi sempre da privato ma con un suo team, il Reg Parnell Racing, oppure con la Scuderia Ambrosiana, utilizzando la Maserati, nel campionato del mondo conta solo 6 presenze tra il 1950 ed il 1954, con un terzo posto ottenuto proprio alla prima gara in assoluto, il 13 maggio 1950 a Silverstone, per l’occasione é inserito nello squadrone Alfa Romeo che comprende Nino Farina, Juan Manuel Fangio e Luigi Fagioli, probabilmente la più forte squadra di piloti schierata in F1 ancora oggi. Nel 1951 porta al debutto nel mondiale la BRM in Inghilterra, arrivando quinto, in Francia è quarto con la Ferrari 375TWS di Vanderwell, oltre a questa gare partecipa a 79 impegni fuori campionato, ottenendo ben 15 vittorie, sicuramente il miglior pilota inglese dell’immediato dopoguerra. Ultima apparizione nel 1956 nell’BRDC International Trophy fuori campionato con una Connaught B Alta del team Rob Walker, solo due anni dopo troviamo sulle piste della F2 il figlio Tim (25 giugno 1932 – 5 aprile 2017), i soli 21 anni di differenza tra i due fanno si che por poco le carriere non si incrocino, il vero nome è Reginald Harold Haslam Parnell jr, come il padre, prova la qualifica a Silverstone 1959, prende poi parte nel 1961 a due gare e fallisce la qualifica nel 1963 in Germania, anche aggiungendo le 28 presenze extra campionato la carriera non é paragonabile a quella del padre, miglior risultato un terzo posto al Lewis Evans Trophy nel 1961, dove però non sono presenti i bigs del campionato. Anche lui corre privatamente con la squadra del padre oppure con un suo team satellite, indicato spesso come RHH Parnell e quindi difficilmente distinguibile dal quello paterno,dopo la improvvisa scomparsa del padre prende in mano le redini della squadra, rinunciando tra l’altro al progetto di costruire una monoposto, dal 1970 al 1974 é manager della BRM.

Hans Villiez von Stuck nato il 27 dicembre 1900 a Varsavia (all’epoca parte dell’Impero Russo) da famiglia di origini svizzere, si trasferisce poi in Germania, già attivo nel 1935, vince con la Auto Union il Gran Premio d’Italia, corre fino al 1939 sempre con la Auto Union, ne dopoguerra riesce ad ovviare alla esclusione dalle gare per i piloti tedeschi ottenendo la cittadinanza austriaca, cosi che può prendere parte già nel 1949 a Grand Prix de Lausanne, corre in totale 11 gare fuori campionato e tre di mondiale, tutta con la tedesca AFM ad eccezione di due gare nel 1952 con le Ferrari della Ecurie Espadon, non ottenendo risultati anche a causa della poca competitività della AFM, riesce comunque a vedere il debutto e buona parte della carriera del figlio Hans-Joachim Villiez von Stuck (anche qui come in casa Parnell la fantasia regna sovrana) avuto peraltro all’età di 50 anni da seconde nozze (1 gennaio 1951). che debutta nel 1974 con una March, corre con questo team anche parte della stagione 1975 e per tutto il 1976, nel 1977 dopo il Gp del Sud Africa é chiamato dalla Brabham per sostituire Carlos Pace, morto in un incidente aereo, é la sua stagione migliore, anche grazie alla competitività del mezzo, conquista due terzi posti, nel Gp Usa Est parte in prima fila e conduce la gara per 14 giri poi é costretto al ritiro. Nel 1978 é coinvolto nella deludente stagione della Shadow ed ottiene solo un quinto posto, nel 1979 passa alla tedesca ATS ma é un altro campionato poco felice ed il quinto posto nell’ultimo Gp dell’anno, sempre a Watkins Glen , non gli salva il posto in F1 e sarà la sua ultima gara, carriera che prosegue con buoni risultati nell’endurance.

André Theodore Pilette (Parigi 6 ottobre 1918 – Etterbeek -Bruxelles – 27 dicembre 1993, padre di Theodore Jacques Rene Pilette “Teddy”, nato il 26 Luglio 1942 a Bruxelles, entrambe di nazionalità belga, il primo prende parte a sedici GP mondiali ma si qualifica solo in nove ottenendo olo due punti grazie ad un quinto posto in >Belgio nel 1954 con la Gordini, debutta nel 1951 con una Talbot Lago della Ecurie Belgique, nel 1953 corre con una Connaught A Lea Francis della Ecurie Belge, ufficiale Gordini nel 1954 e 1955, tranne che in Belgio dove arriva sesto con una Ferrari ufficiale (ma all’epoca il sesto posto non dava punti), ritorna nel 1961 coiivolto nella poco felice esperienza delle Emeryson schierate dalla Ecurie Nationale Belge, poi dopo un paio di tentativi a vuoto nel 1963 con la Lotus del team di Tim Parnell nel 1964 é artefice del tentativo di utilizzare la Scirocco Climax dela Equipe Scirocco Belge (il Belgio c’é sempre…), inoltre 28 gare fuori campionato tra il 1951 ed il 1964 con le stesse squadre e monoposto, unico acuto il secondo posto nel 1954 al Circuit de Cadours dietro il compagno di squadra Jean Behra. Il figlio fa ancora peggio, partecipa solo al Gp del Belgio del 1974 con la tyerza Brabham schierata per l’occasione, nel 1977 prova inutilmente a qualificare la derelitta BRM P207 in Germania, Austria ed Italia, corre in F.5000 dal e con queste auto prende il via a nove gare non valide miste F1-F.5000 tra il 1971 ed il 1974.

Jack Brabham oppure ufficialmente Sir John Arthur Brabham nato 2 Aprile 1926 a Hurstville in Australia e deceduto il 19 Maggio 2014, tre volte campione del mondo, nel 1959 e 960 con la Cooper-Climax, nel 1966 con la Brabham-Repco, primo pilota a vincere un mondiale con una monoposto a motore posteriore ed unico ad oggi ad averlo vinto con un macchina con il suo nome, 123 gare disputate con 14 vittorie e tredici pole, a queste si devono aggiungere 86 gare fuori campionato con 17 vittorie. Debutta nel 1955 con la Cooper, dopo alcuni campionati anonimi (nel 1956 corre da privato con una Maserati 250F ex Owen), esplode nel 1959, confermandosi nel 1960, nel 1962 fonda il suo team (utilizzando inizialmente una Lotus 24), nel 1966 grazie anche all’iniziativa di utilizzare l’inedito motore Repco vince il titolo, potrebbe bissare nel 1967 ma viene battuto dal compagno di squadra e… dipendente Denis Hulme, ancora nel 1970, al suo ultimo anno,é molto competitivo e vince la gara di apertura in Sud Africa a quasi 44 anni , solo una serie di ritiri nella seconda parte della stagione gli impediscono di inserirsi nella lotta per il titolo, a fine anno si ritira e cede il team a Bernie Ecclestone, nel 1979 é nominato baronetto dalla Regina Elisabetta.

Non altrettando luminosa la carriera dei due figli Gary e David, anzi…. Gary (Londra 29 marzo 1961) ha una esperienza brevissima, nel 1990 scende in pista con la Life in Brasile e negli Stati Uniti, prime gare stagionali, la macchina é un disastro assoluto, negli USA é ad oltre 38 secondi dalla pole di Berger ed a 30 dalla macchina che lo precede nelle pre-qualifiche, la Eurobrun di Langes, in Brasile se possibile va ancora peggio, la Life di Gary Brabham non fa registrare alcune tempo, dopo queste due gare il pilota lascia la squadra, va detto che il suo sostituto, Bruno Giacomelli, no riuscirà mai a migliorare la situazione.

David (Londra 5 Settembre 1965) va decisamente meglio,sempre nel 1990, ma a partire dal GP di San Marino, quindi immediatamente dopo la rinuncia di Gary, scende in campo con la …. Brabham-Judd ex Foitek, probabilmente l’unico pilota ad aver guidato una monoposto con il proprio nome ma non di sua proprietà, su 14 gare si qualifica in otto ma senza ottenere punti, mentre il compagno di squadra Stefano Modena non fa meglio visto che ottiene solo un quinto posto, poi ritorna nel 1994 con la Simtek-Ford Cosworth, un team che ha corso solo nel 1994 e parte del 1995, qui anche grazie al non elevato numero di partecipanti (28) riesce sempre qualificarsi, alla fine al suo attico 24 GP senza ottenere punti.

Norman Graham Hill nato il 15 Febbraio 1929 a Hampstead , deceduto il 29 Novembre 1975 ad Arkley per incidente aereo, primo Gran Premio a Monaco nel 1958 con la debuttante Lotus-Climax, rimane con il team di Chapman anche nel 1959 senza grossi risultati, nel 1960 passa alla BRM, la prima vittoria mondiale arriva nel 1962 ed in quella stagione si laurea campione del mondo, potrebbe bissare il titolo nel 1964 ma all’ultimo giro dell’ultima gara, in Messico, é beffato dal connazionale Surtees, anche a causa del meccanismo degli scarti, rimane in BRM fino al 1966 poi ritorna alla Lotus, nel 1968 dopo l’incidente mortale del compagno di squadra Jim Clark si trrova prima guida, vince il ssuo secondo titolo mondiale, nel 1970 corre ancora con una Lotus-Ford Cosworth ma del team Rob Walker Racing, nel 1971 e 1972 é alla Brabham, in questi anni non arrivano risultati. Nel 1973 acquista una nuovissima Shadow DN1 Ford e fonda il suo team personale, l’Embassy Hill, nel 1974 la squadra utilizza le Lola, mentre nel 1975 viene messa inn pista la Hill GH1, Graham però non la guida perché dopo i primi due GP con la Lola aveva smesso, ritorna solo inj prova nel GP di Montecarlo, che in carriera aveva vinto 5 volte ma non si qualifica, a fine anno precipita con il suo aereo privato che pilotava personalmente al ritorno da una sessione di prove, con lui muoiono il pilota del team, Tony Brise ed altri componenti. In tutto 175 GP con due titoli mondiali, 14 vittorie, 13 pole, disputa anche circa 70 gare fuori campionato con sei vittorie. Unico pilota, finora, ad aver vinto campionato del mondo di F1, Indianapolis e la 24 ore di Le Mans, la Tripla Corona.

Damon Graham Devereux Hill (17 Settembre 1960), arriva in F1 a 32 anni nel 1992 con la Brabham, il glorioso team era alla sua ultima stagione e Damon si qualifica solo in due occasioni anche perché la squadra non conclude la stagione, nel 1993, un po’ a sorpresa, é scelto come seconda guida della velocissima Williams-Renault che vincerà il titolo con Prost, vince tre GP ed é terzo in classifica finale, corre con il nr. Zero, visto che il campione uscente, Mansell, era andato a gareggiare negli USA, numero zero anche nel 1994, dopo la morte ad Imola del caposquadra Senna si trova primo pilota (era successa la stessa cosa al padre), lotta per il titolo con Michael Schumacher che però, anche saltando due gare, vince con 92 punti contro i 91 di Hill, é seconfo anche nel 1995 anche se con un distacco di 33 punti, il titolo arriva nel 1996 quando il maggior rivale é il neo compagno di squadra Jacques Villeneuve, per la prima volta due figli di ex piloti, peraltro entrambe scomparsi prematuramente per cause accidentali, corrono nella stessa squadra ed ad alto livello, nel 1997 porta il nr. 1 alla Arrows-Yamaha, la stagione é deludente anche potrebbe vincere in Ungheria dove solo all’ultimo giro deve cedere all’ex conmpagno di squadra Villeneuve. Nel 1998 passa alla Jordan er con questo team ottiene la sua ultima vittoria, prima della Jordan, in Belgio davanti al compagno Ralf Schumacher, fratello di Michael, ultima stagione, sempre con la Jordan-Mugen Honda nel 1999, in tutto 115 Gp (6 mancate qualifiche con la Brabham ed una non partenza), 22 vittorie, 20 pole.

Wilson Fittipaldi (San Paolo 25 dicembre 1943) é il fratello maggiore del più noto ed affermato Emerson* arriva in F1 due anni dopo, nel 1972, con la Brabham corre per questo team anche nel 1973 ottenendo tre punti, frutto di un quint oed un sesto posto, nel 1975 ha la brillante idea di mettere in piedi una squadra di F1 brasiliana e fonda la Fittipaldi Copersucar dal nome dello sponsor, con questa monoposto corre la stagione 1975 senza ottenere risultati, nel 1976 cede il posto al fratello Emerson, trascinandolo in questa poco fortunata avventura che si conclude ne 1982 con poche soddisfazioni. Bisogna dire che il primo assaggio con la F1 era avvenuto nel Gp di Argentina del 1971, non valido per il campionato, con una Lotus 49C Cosworth, inoltre altre tre presenze extra campionato con un terzo posto al Gp del Brasile del 1972, il figlio Christian (18 Gennaio 1971) arriva in F1 giovanissimo nel 1992 con la Minardi-Lamborghini, corre con questa squadra anche nel 1992 (con motore Ford Cosworth) e con la Footwork-Ford Cosworth nel 1994, i tutto 40 presenze e 3 mancate qualificazioni, conquista 12 punti mondiali con tre quarti posti come miglior risultato.

*Emerson Fittipaldi, campione del mondo 1972 (Lotus) e 1974 (McLaren), in F1 dal 1970 al 1980, primo brasiliano a vincere un GP

Nota: Pietro Fittipaldi da Cruz (due gare nel 2020 con la Haas-Ferrari) é il nipote di Emerson in quanto figlio della figlia Juliane.

Quindi, ricapitolando, ad oggi la famiglia Fittipaldi é quella più presente in F1 con

Wilson  ed Emerson, fratelli

Wilson e Christian : padre e figlio

Emerson e Christian . zio e nipote

Emerson e Pietro . nonno e nipote (unico caso al momento)

Wilson e Pietro :prozio e pronipote

Christian e Pietro: cugini (Pietro é figlio del cugino primo di Christian)

Mario Andretti, nato il 28 febbraio 1940 a Montona, all’epoca facente parte dell’Italia, profugo istriano, si trasferisce da bambino con la famiglia negli Stati Uniti, nel 1968 artriva in con la Lotus a Monza ma non gli viene concesso di prendere parte alla gara perché dopo le prove era volato negli USA per disputare altra corsa, debutta con pole position nel Gp Stati Uniti, nel 1969 corre saltuariamente con la Lotus (solo tre gare) mentre nel 1970 disputa cinque GP con la March 701 del team Granatelli STP, ottiene il terzo posto i Spagna, nel 1971 fa parte della squadra Ferrari con Ickx e Regazzoni e vince la sua prima gara in Sud Africa ed il Questor Gp non valido per il mondiale, anche nel 1972 corre con la Ferrari ma in quegli anni alterna gli impegni in F1 con quelli negli USA, tanto che nel 1973 é completamente assente e ritorna solo nelle uiltime due gare nord americane del 1974 con la Parnelli, con questo team corre la stagione 1975 ottenendo il Giro veloce nel tragico GP di Spagna (dove va in testa anche per 10 giri nella fase inziale), nel 1976 corre in Brasile con la Lotus poi in Sud Africa e USA con la Parnelli, dal GP di Spagna ritorna alla Lotus, vince il GP del Giappone iultima gara, dopo una buonissima stagione 1977 (quattro vittorie) vince il mondiale nel 1978 con sei vittorie, nel 1979 la stagione é poco felice e nel 1980 va ancora peggio (arriva solo un punto), nel 1981 passa alla ALFA Romeo ma anche qui le soddisfazioni sono poche, senza guida in F1 nel 1982 sostituisce Reutemann (che si era ritirato) sulla Williams a Long Beach, clamoroso ritorno con pole position e terzo posto con la Ferrari a Monza, ultima gara a Las Vegas, ritornato nel states ha occasione di correre nella stessa squadra CART del figlio Michael (5 Ottobre 1962 – Bethlehem) che invece in F1 ha una carriera brevissima, ingaggiato dalla McLaren nel 1993 disputa solo 13 gare conquistando sette punti con un terzo posto, proprio a Monza nell’ultimo Gp disputato, come miglior risultato. Nelle ultime tre gare non partecipa ed é sostituito da Mika Hakkinen, va detto a sua difesa che il confronto con il compagno di squadra, Ayrton Senna, era piuttosto impegnativo. Il figlio di Michael, Marco Andretti, é pilota di Formula Indycar.

Gilles Joseph Henri Villeneuve,nato il 18 Gennaio 1950 a Saint-Jean-sur-Richelieu , morto durante le qualifiche del Gp del Belgio a Zolder l’8 maggio 1982, debutto Gp Gran Bretagna 1977 su terza McLaren-Ford, viene a sorpresa ingaggiato dalla Ferrari per sostituire Lauda negli ultimi due Gp stagionali, confermato nel 19768 come seconda guida di Reutemann, vince il Gp del Canada a fine anno. Nel 1979 forma con Jody Scheckter una squadra affiatata e competitiva, vince tre gare ed é vice-campione con 47 punti contro i 51 del compagno di squadra, nel 1980 é coinvolto nella disastrosa annata Ferrari, mentre nel 1981 diventa prima guida visto il ritito dalle gare del sudfafricano, vince a sorpresa il Gp di Monaco alla guida di una vettura turbo e si ripete in Spagna dove per molti giri tiene dietro ben quattro piloti (Laffite, Watson, Reutemann e de Angelis). Nel 1982 é secondo ad Imola con polemica nei confronti del compagno di squadra Pironi che lo sorpassa all’ultimo giro, muore nel successivo Gp del Belgio per un incidente nelle prove con la March di Jochen Mass (non responsabile dell’accaduto). Rimane ancora oggi uno dei piloti più amati dal pubblico per le sue doti di coraggio, in tutto 67 gare con 6 vittorie, una vittoria anche in una gara fuori campionato nel 1979. Jacques Joseph Charles Villeneuve (9 Aprile 1971), debutto Australia 1996 su Williams-Renault, solo undicenne alla scomparsa del padre, inizia a gareggiare negli USA, quando arriva in F1 é già un pilota affermato, infatti alla prima gara conquista la pole e potrebbe anche vincere, sorpassato da Hill a sei giri dalla fine, la prima vittoria arriva al quarto GP disputato, nel 1997 é prima guida Williams e vince il titolo proprio contro la Ferrari (Schumacher), dopo un deludente 1998 passa alla nuova squadra BAR British American Racing, subentrata alla Tyrrell, ma non arriva nemmeno un punto mondiale, rimane alla BAR fino al 2003, con pochi risultati anche dopo l’arrivo del motore Honda. Nel 2004 corre solo le ultime tre gare con la Renault sostituendo Jarno Trulli, mentre dal 2005 é alla Sauber (motore Ferrari ribattezzato Petronas), non conclude la stagione 2006 con la BMW-Sauber, sostituito da Kubica dopo il GP di Germania. In tutto 163 GP con 11 vittorie e 123 pole.

Jacques-Joseph Villeneuve (fratello minore di Gilles) non prende il via a nessuna gara, mancandoi la qualifica nel 1981 con la Arrows iìn due occasioni e nel 1983 con la RAM March in Canada. Cuorioso il fatto che il nipote Jacques abbia il suo stesso nome di battesimo.

Keijo Erik “Keke” Rosberg nato 6 Dicembre 1948 a Stoccolma ma di nazionalità finlandese, debutta in Sud Africa nel 1978 con la Theodore-Ford, si pone subito in evidenza per la vittoria alla Race of Champions, sotto la pioggia, sempre con la Theodore, nel corso del 1978 gareggia anche con la ATS e poi con la Wolf iscritta dal Theodore Racing, nel 1979 é senza ingaggio e subentra a metà stagione a James Hunt alla Wolf, la squadra si ritira ed il materiale, pilota compreso, viene rilevato da Emerson Fittipaldi per il suo team, l’esordio in Argentina é ottimo con un terzo posto, ma in seguito le prestazioni calano ed il 1981 é disastroso, ingaggiato dalla Williams come secondo pilota di Retutemann dopo il ritiro dell’argentino si ritrova prima guida, in un campionato molto equilibrato e dopo l’incidente a Pironi, leader della classifica, ha l’oppurtinità di vincere il titolo e non la lascia sfuggire, si laurea campione con una solo vittoria (nel Gp di Svizzera a Digione, rimane alla Williams fino al 1985 vincendo altre quattro gare (1 nel 1983, 1 nel 1984 e due nel 1985) corre l’ultima stagione nel 1986 per la McLaren come secondo di Prost, in tutto 114 gare con 5 vittorie e 5 pole, in ben 14 occasione (con Theodore, Wolf e Fittipaldi) non si qualifica. Nico Erik Rosberg (27 giugno 1985) nato in Germania a Wiesbaden prende la cittadinanza tedesca della madre, curiosamente parla diverse lingue correttamente, tra queste l’italiano, ma non il finlandese. Debutta nel 2006 con la Williams-Cosworth in Barhein, alla orima gara ottiene il giro più veloce, corre con la Williams fino al 2009, solo nel 2008 ottiene un secondo ed un terzo posto, passato nel 2010 alla rientrante Mercedes é quasi sempre più performante dell’illustre compagno di squadra Michael Schumacher, tanto che nel 2012 regala al team la prima vittoria (dopo quelle del 1954 e 1955) in Cina, nel 2013 arriva nel team Lewis Hamilton, le prestazioni di Nico non sono però lontane da quelle del compagno di squadra, tanto che nel 2016 riesce a vincere il mondiale con cinque punti su Hamilton, dopo il titolo, tra la sorpresa generale, annuncia il ritiro dalla F1 dopo 206 gare, 23 vittorie e 20 pole.

Manfred Winkelhock , nato 6 Ottobre 1951 a Waiblingen , morto il 12 Agosto 1985 a Toronto, incidente durante la 1000 km di Mosport, debutta in F1 nel 1982 con la ATS (nel 1980 non si era qualificato con la Arrows in Italia), la macchina non é eccezionale ed arriva solo un quinto posto in Brasile, rimarrà comunque il suo unico risultato a punti, nel 1983 e 1984 la ATS riceve il turbo della connazionale BMW e Manfred é il solo pilota del team (salvo a fine 1985 quando in alcune gare gli é affiancato il debuttante Berger), nonostante questo e nonostante alcune buone prestazioni in prova non arrivano risultati a fine anno la ATS si ritira e il pilota tedesco passa alla RAM-Hart, team tutt’altro che competitivo che nella sua storia non ha mai totalizzato piazzamenti a punti, poi il ttragico incidente in Canada. Il figlio Markus (13 Giugno 1980), disputa una sola gara, il Gp d’Europa al Nürburgring nel 2007 con la Spyker-Ferrari, partito ultimo (22 posizione), dopo il primo giro tutti gli altri piloti si fermano per cambiare le gomme causa pioggia cosi che si ritrova in testa, la gara viene anche interrotta al quarto giro, Markus riesce a condurre per ben 6 giri prima di essere sorpassato da diversi piloti, abbandona al 13^ giro quando era tra gli ultimi, rimane comunque un piccolo record. Nel 2006 aveva preso parte alle prove del venerdì in quattro Gp con la Midland (ex Jordan che poi diventa, appunto, Spyker ed é l’attuale Aston Martin).

Va detto che nel 1989 Joachim Winkelhock, fratello minore di Manfred e zio di Markus, aveva inutilmente provato a qualificarsi con la AGS – Ford Cosworth in sette occasionio senza mai superare le prequalifiche.

Nelson Piquet (vero nome Nelson Piquet Souto Maior) nato il 17 agosto 1952 a Rio de Janeiro, corre usando il cognome della madre, come previsto dalla normativa brasiliana, per l’opposione del padre, importante uomo politico, all’uso del suo… debutta nel 1978 in Germania con la Ensign, passa poi alla BS Fabrications, uno degli ultimissimi team privati, riuscendo in tre gare su tre a qualificarsi con una vecchia McLaren M23 Ford Cosworth, nell’ultimo Gp della stagione sale sulla terza Brabham-Alfa Romeo in Canada , nel 1979 sostituisce Watson nel team come seconda guida, già da subito ha prestazioni simile a quelle del caposquadra Lauda, la stagione però é deludente, nelle ultime due gare la Brabham passa al Foerd Cosworth, nel 1980 é la sorpresa del campionato, contente il titolo ad Alan Jones, titolo che arriva nel 1981 all’ultima gara a spese di Carlos Reutemann, nel 1982 si sacrifica per svezzare il turbo BMW, vince in Canada, nel 1983 é il primo a vincere un mondiale con motore turbo, ne l1984 e 195 é ancora molto competitivo, sopratutto in prova,ma non si inserisce nella lotta per il titolo, passa alla Williams nel 1986 e nel1987 arriva il terzo mondiale, vinto contro il compagno di squadra Mansell, nel 1988 porta il nr. 1 alla Lotus-Honda, ma non é campioanto non di vertice, nel 1989 la Lotus perde i motori Honda e la stagione é deludente, nel 1990 é alla Benetton, vince le ultime due gare in Giappone ed Australia, ultima stagione il 1991 sempre con la Benetton, vince il GP del Canada all’ultimo giro e finisce sesto in classifica, nelle ultime cinque gare ha come compagno di squadra il giovane Michael Schumacher, le loro prestazioni si equivalgono, decide comune per il ritiro, uno dei pochi piloti, forse l’unico, ad aver gareggiato negli 70, 80 e 90. In tutto 204 Gp (due volte 2 qualificato , 1 non partito) 23 vittorie, 24 pole.

Nelson Angelo Tamsma Piquet Souto Maior, conosciuto come Nelson Piquet Jr. o Nelsinho Piquet , (25 luglio 1985) figlio di seconde nozze di Nelson che ha avuto sei figli con tre diverse mogli, é l’unico che tenta di seguire le orme del padre, debutta nel Gp di Australia del 2008 con la Renault, nel 2009 é sostituito da Grosjean dopo l Gp di Ungheria, disputa quindi solo 28 gare con un terzo posto in Germania 2008 come miglior risultato.

Satoru Nakajima, nato il 23 Febbraio 1953 A Okazaki in Giappone, arriva in F1 nel 1987 come seconda guida di Senna alla Lotus, anche grazie al motorista Honda, le sue prestazione sono sempre lontanissime da quelle del campione che ha come compagno di squadra, tuttavia già alla seconda gara riesce a conquistare un punto, a fine stagione saranno sette, nel 1988 ha come compagno di squadra Nelson Piquet, però la Lotus nel 1989 perde i motori Honda e le prestazioni peggiorano, nel 1990 passa alla Tyrrell che nel 1991 riceve i propulsori nipponici, ma i risultati non sono eccezionali, anzi. Rimane comunque il primo giapponese ad avere gareggiato in F1 al di fuori del Giappone, prendendo parte a 74 Gp (non qualificato in 5 occasioni ed in una non partito) al suo attivo 16 punti, nessun podio (du quarti posti) ma sopratutto un giro veloce registrato nel 1989 in Australia con un a non eccezionale Lotus-Judd.

Il figlio Kazuki (11 Gennaio 1985) ha corso solo con la Williams-Toyota, passando nel 2007 dal ruolo di terzo pilota in prova (5 GP) a titolare nell’ultima gara in Brasile al posto di Wurz, rimane nel team nel 2008 e 2009 disputando 36 gare e conquistando 9 punti (sistema punteggio diverso), miglior risultato un sesto posto.

Jan Ellegaard Magnussen , nato 4 Luglio 1973 a Roskilde in Danimarca, debutta con la McLaren-Mercedes nel Gp del Pacifico del 1995 sostituendo Hakkinen, non disponibile, nel 1997 partecipa la campionato con la nuova squadra Stewart-Ford, confermato anche nel 1998 viene pero’ sostituito da Jos Verstappen (padre come vedremo più avanti di Max) dal Gp di Francia, in tutto disputa 25 Gp ottenendo un punto, proprio nella sua ultima gara in Canada, il figlio, avuto a 19 anni, Kevin (5 Ottobre 1992), ha debuttato con la McLaren nel 2014 in Australia ottenendo un secondo posto anche grazie alla squalifica di Daniel Ricciardo, rimame a tutt’oggi il suo miglior risultato, ha corso finora con McLaren, Renault ed Haas (non presente nel 2015 e nel 2021), é ancora in attività con il team Haas (aggiornato al GP Arabia : 143 GP – 184 punti – 1 pole – 2 giri veloci – 1 podio)

Johannes Franciscus “Jos” Verstappen nato 4 Marzo 1972 a Montfort, debutta in Brasile 1994 con la Benetton-Ford, nonostante i due terzi posti ottenuti in alcuni Gp é sostituito da Letho e poi da Herbert, nel 1995 é alla Simtek che però si ritira dopo 5 gare, nel 1996 alla Footwork e nel 1997 alla Tyrrell , nel 1998 sostituisce Jan Magnussen alla Stewart, salta il 1999 e ritorna nel 2000 e 2001 con la Arrows, ultima stagione il 2003 con la Minardi. In tutto 107 gare con due terzi posti. Max Verstappen (30 Settembre 1997) debutto Australia 2015 (Toro Rosso), 3 gare nel 2014 come terzo pilota sempre per la Toro Rosso, entra in F1 prima dei 18 anni e vince la sua prima gara a soli 18 anni, 7 mesi e 15 giorni , record assoluto che in precedenza apparteneva a Vettel (21 anni 2 mesi e 11 giorni), nel 2016 dopo quattro gare con la Toro Rosso é promosso al team principale Red Bull e vince la prima gara corsa con la nuova squadra, campione del mondo nel 2021 e nel 2022, non é il caso di dare i numeri delle prestazioni visto che é ancora in piena attività e lanciato per ulteriori successi.

Jonathan Palmer, nato il 7 novembre 1956 a Lewisham (Londra), 83 gare, 4 non qualifiche, 1 non partito, debutta nel 1983 con la terza Williams schierata per l’occasione nel Gp d’Europa a Brands Hatc, nel 1984 é alla RAM-Hart , dal Gp Portogallo 1985 alla Zakspeed, vi rimane anche nel 1986, dal 1987 al 1989 alla Tyrrell. Ottiene 14 punti (tutti con la Tyrrell) con un quarto posto come miglior piazzamento, al suo attivo anche un Giro Veloce nel Gp Canada 1989. Joylon Palmer (20 Gennaio 1991) debutto Australia 2016 con la Renault, dopo che nel 2015 era stato terzo pilota della Lotus-Mercedes in ben 15 occasioni, nel 2017 corre con la Renault fino al Gp del Giappone, poi nelle ultime gare il suo posto viene preso da Carlos Sainz, in tutto conquista 9 punti frutto di un decimo ed di un sesto posto a Singapore 2017.

Michael Schumacher nato 3 Gennaio 1969 ad Hürth, debutta nel Gp del Belgio del 1991 con la Jordan, vista l’ottima prestazione in prova la gara successiva é con la Benetton, corre con Benetton dal 1992 al 1995 vincendo il titolo nel 1994 e 1995, poi passa alla Ferrari, vince il titolo nel 2000, 2001,2002, 2003 e 2004, dopo quattro anni di assoluto dominio le prestazioni cominciano a diminuire, nel 2005 arriva una sola vittoria nel Usa, ma alla gara partecipano solo sei vetture, meglio nel 2006 dove é secondo in classifica dietro Alonso, annuncia il ritiro ma poi ci ripensa e ritorna nel 2010 con la rientrante Mercedes, dal 2010 al 2012, tuttavia, non ottiene i risultati sperati, con un solo terzo posto nel 2012. In tutto 308 Gp, 91 vittorie, 68 pole, 155 podi, con sette titoli mondiali é ancora oggi primatista a pari con Hamilton, in vittorie e pole superato solo da Hamilton. Il 29 dicembre 2013 è rimasto gravemente ferito in un incidente su una pista da sci a Méribel, a seguito del quale ha trascorso diversi mesi in coma farmacologico, le attuali condizioni sono coperte dal riserbo della famiglia.

Mick Schumacher (22 marzo 1999), dopo due presenze nel 2020 come terzo pilota con Alfa Romeo ed Haas nel 2021 passa titolare del team Haas che utilizza motori Ferrari, nella sua prima stagione non ottiene punti mentre nel 2022 arrivano un sest oed un ottavo posto, a fine anno la squadra lo appieda, preferendogli il connazionale Hulkenberg, attualmente é terzo pilota Mercedes e vista la giovane età non si può escludere di rivederlo in pista ner Gran Premi.

Ralf Schumacher (fratello minore di Michael e zio di Mick) nato il 30 giugno 1975, corre dal 1997 al 2007 con Jordan, Williams e Toyota per un totale di 180 presenze con sei vittorie e sei pole, Michael e Ralf Schumacher tra i diversi fratelli che hanno partecipato al campionato del mondo di F1 sono gli unici ad aver vinto delle gare ed aver corso diversi anni contemporaneamente , nel Gp del Canada del 2001 Ralf é primo davanti a Michael, in Francia 2001, Brasile 2002, Canada 2003 e Giappone 2004 succede il contrario.

Da citare anche il biellese Piero Dusio (1899-1975) , fondatore della Cisitalia che tenta la qualifica in Italia nel 1952 ma non ottiene tempi, il suo pilota di riserva era il figlio Carlo (1922-2006)

ALTRE PARENTELE:

Joseph Theodule “Jo” Schlesser, nato il 18 Maggio 1928 a Liouville morto durante il Gp di Francia il 7 luglio 1968. Era alla sua prima gara, nel 1965 risulta solo iscritto dalla BRM della Centro Sud in Francia, nel 1966 e 1967 partecipa con una Matra-Ford ai Gp di Germania ma nell’ambito della concomitante gara di F2. Correva con la Honda come Honda France, percorre solo due giri poi é vittima di un incidente mortale, Schlesser accettò l’invito della Honda di guidare la sperimentale RA302 al Gran Premio di Francia disputato sul circuito di Rouen. La vettura era costruita con telaio in magnesio, materiale estremamente infiammabile e la prima guida John Surtees la considerò troppo pericolosa al punto di rifiutarsi di portarla in gara. Schlesser invece accettò, ma rimase coinvolto in un incidente all’inizio del terzo giro schiantandosi con la sua vettura alla curva Six Frères e morì nel furioso incendio che ne scaturì, alimentato dal pieno di carburante e dalla struttura in magnesio del telaio. In suo onore l’amico Guy Ligier utilizzava le iniziali del nome, JS, per denominare i modelli delle Ligier F1 dal 1976.

era lo zio di :

Jean Louis Paul Schlesser, nato a Nancy il 12 settembre 1948, ha disputato il Gp d’Italia del 1988 con la Williams-Judd in temporaneo sostituzione di Nigel Mansell, partito 22^ arriva undicesimo, nel 1983 aveva tentato invano di qualificare la RAM March in Francia.

Luciano Bianchi, nato 10 Novembre 1934 a Milano, morto 30 Marzo 1969 a Le Mans (France)  durante le prove della 24 ore, si trasferisce giovanissimo in Belgio con il fratello Mauro, debutta  in F1 nel Gp del Belgio del 1960 dopo aver mancato la qualificazione nel 1959, in linea di massima gareggia per l’Ecurie Nationale Belge ma anche per altri team privati, presenze semprte saltuarie, in genere il GP del Belgio e qualche apparizione in altre gare con Cooper, Lotus, Emeryson e BRM, pilota la ENB-Maerati nell’unica gara disputata dall’unica F1 prodotta in Belgio, questo dal 1959 al 1965, assente nel 1966 e 1967 ritorna in F1 nel 1968 con la Cooper-BRM per sostituire lo sfortunato Scarfiotti, unico campionato da pilota ufficiale,   ottiene l’unico podio con un terzo posto a Monaco. Era stato scelto anche per guidare la Cooper-Alfa Romeo, mai scesa in pista. Il fratello, Mauro (Nato 31 Luglio 1937 a Milano) é anche lui pilota, unica apparizione nel Gp di Modena fuori campionato del 1961, ma non si qualifica.

Mauro Bianchi è il nonno paterno di Jules Bianchi, di nazionalità francese, nato a Nizza il 3 agosto 1989 e morto il 17 luglio 2015 in seguito ad un grave incidente durante il Gran Premio del Giappone del 5 ottobre 2014 dopo nove mesi in coma. Aveva mosso i primi passi  in F1 nel 2012 come terzo pilota della Force India, nel 2013 era pilota della Marussia, riconfermato nel 2014 ottiene un nono posto a Monaco, unici due punti mondiali conquistati dalla Marussia, un grande risultato in considerazione del mezzo a disposizione. Al 43 del Gp del Giappone Bianchi perde il controllo della sua Marussia,  l‘auto  ad alta velocità prima  urta  la parte posteriore destra di mezzo di sollevamento presente in curva, poi termina la sua corsa pochi metri più avanti contro un muretto. Lo sfortunato pilota subisce gravi  lesioni alla testa. In suo onore, il 20 luglio 2015 il Presidente della FIA Jean Todt, ritirò definitivamente il numero 17, da lui usato in gara. Luciano Bianchi era, quindi, suo prozio.

Ayrton Senna (21 Marzo 1960 – São Paulo  / 1 Maggio 1994 – Bologna) tre volte camipione del mondo – 1988, 1990, 1991, morto a causa di incidente nel Gp di San  Marino ad Imola, inutile raccontare la carriera di un pilota universalmente considerato come dei grandi della Formula 1 di  tutti i tempi, il nome completo era Ayrton Senna da Silva, Senna era il cognome della madre, di origini italiane, utilizzato per poter sfruttare il copyright, cosa che sarebbe stata impossibikle con iol cognome da Silva, molto diffuso in Brasile.

Ero lo zio di Bruno Senna Lalli (15 ottobre 1983) , figlio della sorella Viviane (Senna non aveva figli) , che utilizzava, qiuindi il cognome della nonna materna. Esordio in F1 nel 2010 con la poco competiva HRT-Cosworth, nel 2011 partecipa alla seconda parte del campioonato con la Lotus Renault GP sostituendo Nick Heidfeld, nel 2012 é alla Williams (ultima squadra dello zio), la macchina non é una delle più competitiva ma comunque il compagnoi di squadra, Maldonado, eriesce a vincere i lGp di Spagna, Bruno invece nonn va oltre un sesto posto in Malesia che rimane il suo miglior risultato in F1. La sua carriera di pilota nella massima categoria si conclude a fine anno. di nazionalità brasiliana anche se il padre, Flavio Lalli, é italiano.

FRATELLI

Oltre ai già nominati Villeneuve, Fittipaldi, Schumacher e Whinkelhock altri fratelli hanno corso in Formula 1, anche conteporanemanete.

Stewart

Questo cognome richiama subito Jackie Stewart, scozzese, campione del mondo nel 1969, 1971 e 1973, nato a Milton l’11 Giugno 1939, ritiratosi a fine 1973 dopo l’incidente mortale del fedele compagno di squadra Francois Cevert, dal 1997 a 1999 team manager della Stewart Grand Prix con il figlio Paul, anche lui pilota ma mai arrivato in F1. Stewart ha detenuto dal giugno 1973 al settembre  1987 il recordi di vittorie in F1, 27, superato da Prost.

Meno noti i due fratelli maggiori, Ian (15 Luglio 1929 -19 Marzo 2017) e James “Jimmy” (6 Marzo 1931 – 3 Gennaio 2008), i due corse una sola gara valida per il mondiale, il GP di Gran Bretagna del 1953, Ian alla guida di una Connaught-Lea Francis e Jimmy di una Cooper-Bristol, entrambe peròà erano iscritti dalla Ecurie Ecosse, nessuno dei due concluse la gara, furono comunque i primi fratelli a correre contemporaneamente in un Gp, i due corsero anche alemno tyre gare a testa tra quelle disputate extra campionato, sempre in Inghilterra, in seguito si dedicarono a seguire e gestire la carriera del fratello minore.

Fabi

Teo (Milano 9 Marzo 1955) e Corrado (Milano 12 Aprile 1961),  Teo arriva in F1 nel 1982 dopo un ottima stagione in F2 nel 1980, purtroppo la macchina non é una delle più veloci, é la Toleman-Hart che l’anno prima si era qualificata solo in due gare ed il team favorisce il compagno di squadra Warwick, tutatvia riesce a qualificarsi in  7 gare, nel 1983 si trasferisce negli states e con la formuila Cart e con la March del team Forsythe vince quattro gare ed é secondo nella classifca finale, ma sopratutto conquista la pole nella prestigiosa 500 miglia di Indianapoli, da rookie. Ritorna in F1 con la Brabham-BMW, squadra che nel 1983 aveva vinto il tiutolo con Piquet. I risultati sono inferiori alle aspettattive ma arriva comunque un terzo posto a Detroit, nello stesso tempo gareggia anche negli USA ed in tre occasioni é sostituito proprio dal fratello Corrado (caso unico nella storia della F1), nel 1985 ritorna alla Toleman tramite il nuovo proprietario del team , la Benetton, conquista a sorpresa la pole in Germania, dal 1986 al 1987 é alla Benetton, ottiene  altre due pole nel 1986 (Austria e Italia) ma solo un altro terzo posto nel 1987 in Austria, raccogliendo sicuramente meno di quanto avrebbe meritato, nonostante le tre pole non é mai stato in testa aìd un GP. Più breve la carrierqa di Corrado, con Osella nel 1983 si qualifica in nove gare su 15, meglio la seconda parte della stagione con motore V12 Alfra Romeo, nel 1984, come detto, sostituisce il fratello in tre occasioni ma non va oltre un settimo posto nel Stati Uniti, sua ultima gara in F1 a soli 23 anni. I duie non hanno mai corso in contemporanea nella stessa gara,

Rimanendo in Italia va detto che anche Vittorio Brambilla e Maria Teresa de Filippis (prima donna in F1) avevano fratelli piloti, Ernesto “Tino” Brambilla (1934-2020) che nel 1963 non si qualifica in Italia con una Cooper-Maserati della Centrosud e che nel 1969, sempre a Monza, città natale dei due é impossibilitato a prendere il via con la Ferrari per problemi fisici. Luigi de Filippis, classe 1922, risulta solo iscritto al Gp d’Italia del 1950 con una Maserati privata, partecipa al Gp di Pescara fuori campionato.

Impossibile non citare i fratelli Marzotto, imprenditori biellesi,   (1922-1999), parlamentare liberale dal 1953 al 1972, prende parte al Gp di Francia del 1952 come riserva di Comotti, iscritto con una Ferrari della Scuderia Marzotto, sempre nel 1952 disputa il Gp di Siracusa fuori campionato, ovviamente con la sua Ferrari 166. Il fratello Gianni (1928-2012) dovrebbe correre nel 1951 in Italia con la Scuderia Ferrari, ma la vettura non é disponibile, stessa cosa succede ad Albi fuori campionato.

Rodriguez

Veramente sfortunata la storia dei fratelli messicani Ricardo e Pedro Rodriguez, a loro é intItolato l’autodromo di Mexico City. Ricardo (14 Febbraio 1942 – 1 Novembre 1962) debutta giovanissimo in F1, nel tragico GP di Monza del 1961 con la Ferrari, in prova ottiene il secondo tempo ad un solo decimo dal compgano di squadra Von Trips che pederà la vita durante il primo giro  della gara, si ritira al 13^ giro quando era terzo. Nel 1962 é inserito nello squadrone Ferrari che comprende Phil Hill, Bandini, Baghetti, Mairesse e appunto Rodriguez, tranne Hill, campione in carica, gli altri si alternano, la stagione é poco fortunata per la Ferrari, Ricardo corre quattro gare con un quarto ed un sesto posto come migliori risultati, arriva secondo a Pau in gara fuori campionato. La Ferrari non partecipa alle ultime gare in nord america e lui si accorda per correre per il Rob Walker Racing che gli mette a disposizione una competivita Lotus 24 Climax, doverebbe prendere parte al Gp del Messico fuori campionato e a quello degli Stati Uniti. Proprio sul circuito che oggi porta il suo nome, durante le prove, é vittima di un incidente mortale, ha solo 20 anni e probabilmente lo attendeva un futuro da protagonista. Il fratello maggiore Pedro (18 Gennaio 1940 – 11 Luglio 1971) debutta in F1 nel 1963 con la Lotus, corre solo in Messico e Stati Uniti, anche nel 1964, 1965 e 1966 l’impegno (con Ferrari e Lotus) é limitato alle gare nord americane, la prima stagione completa é il 1967 con la Cooper, vince la prima gara in Sud Africa, ultima vittoria di un motore Maserati, nel 1968 é alla BRM, inizia il 1969 con la BRM del team Parnell e poi sostituisce Amon  alla Ferrari, nel 1970 ritorna alla BRM e vince in Belgio, nel 1971 vince lo Spring Trophy fuori campionato, il giorno 11 luglio é vittima di incidente mortale al Norisring con una Ferrari durante una gara inteseries.

 

Scheckter

La storia dei fratelli sudafricani Scheckter, Jody e Ian, ricorda qualla dei fratelli Fittipaldi, anche perchè si svolge nello stesso periodo, inizioi anni ’70.  Jody (29 Gennaio 1950) arriva giovanissimo in F1 debuttando con la McLaren nell’ultima gara del 1972, Stati Uniti, nel 1973 é inserito nella squadra McLaren che comprende Denis Hulme e Peter Revson e partecipa a sei gare, ne dinisce solo una , al nono posto, ma si mette in evidenza per la sua irruenza e grinta. Tanto che Ken Tyrrel lo chiama per ricostruire la sua squadra, che aveva perso Cevert per incidednte mortale ed il campione Stewart per ritiro, corre per Tyrrell dal 1974 al 1976 in copia con Depailler, nel 1974 lotta per il campionato fino alle ultimissime gare, in tutto ottiene con Tyrrell quattro vittorie, tra queste storica quella in Svezioa 1976 con la P34 a sei ruote, nel 1977 passa al team di Walter Wolf, é la sorpresa della stagione, con tre vittorie ed un sewcxonfio posto finale in classifica dieto Lauda, dopo un non eccezionale 1978 va alla Ferrari dove fa copia con Villeeuve, vince il titolo (dopo di lui sio dovrà aspettare Schumacher 2000), la stagione 1980 é disastrosa, anche a causa della non competività della 312T5, subisce anche l’onta della non qualificazione in Canada, a fine anno si ritira a soli 30 anni, in seguito non  si occupa più di competizioni automobilistiche anche se uno dei sei figli, Thomas (nato nel 1980) é stato pilota , collaudatore della Jaguar F1 sembra destinat oa debuttare nella categoria ma poi trasloca alla Indy racing, nei primi anni ottiene diversi successi e sfiora la vittoria alla 500 miglia, in seguito cambia molte squadre e corre saltuariamente fino al 2011, avrebbe comuqne avuto le caratteristiche per gareggiare in F1. Anche Toby  é arrivato solo fino alla F3 Inglese(1978) é stato pilota ma é arrivato solo alla F3 Inglese,

Il fratello maggiore di Jody, Ian (22 Agosto 1947) prende principalmente parte al campionato sud africano di F1, con buoni risultati. Fino al 1975 il Gp del Sud Africa vedeva la estemporanea partecipazione di piloti locali (compreso i rhodesiani), nel 1974 con il team Gunston ed una Lotus 72ED Ford uno di questi é Ian, nella stessa stagione prova senza successo a qualificarsi in Austria con la seconda Hesketh schierata per l’occasione, nel 1975 prende parte alla gara di casa con una Tyrrell 007 Ford iscritta dal Lexington Racing, mentgre il fratello corre per la Tyrrell ufficiale, quindi entrambe in gara con lo stesso costruttore, sempre nel 1975 partecipa a due gare con la Williams (Svezia e Olanda), curioso anche qui notare che il team diventerà poi la Wolf Racing. Il 1976 lo vede impegnato solo in Sud Africa come l’anno prima, prima ed unica stagione completa (anche se paradossalmente salta il Gp di  casa per infportunio) é il 1977 con una poco competitiva March-Ford ufficiale, riesce comuqne a qualificarsi in tutte le gare (tranne Monaco dove partono solo in 20) e fa megli odel compagno di squadra Ribeiro.

Dolhem Jose – Pironi Didier

Louis José Lucien Dolhem (26 Aprile 1944 – 16 Aprile 1988 incidente aereo), disputa una sola gara, il Gp Stai Uniti 1974 con la Surtees-Ford, in altre due occasioni, Francia ed Italia, non si qualifica. Costretto all’abbandono forzato dopo venticinque giri su ordine del suo team, in seguito all’incidente mortale occorso al suo compagno di squadra, l’austriaco Helmuth Koinigg. Muore ai comandi del suo aereo privato, mentre cerca sponsor nel Sud della Francia per la scuderia Offshore Leader che aveva deciso di rilanciare. È sepolto nel piccolo cimitero di Grimaud vicino a Sait-Tropez, accanto a Didier. Una suggestiva epigrafe ricorda il tragico destino di questi due piloti di F1: Entre ciel et mer (Tra cielo e mare). Didier Pironi (Villecresnes, 26 marzo 1952 – Isola di Wight, 23 agosto 1987) era,. infatti, fratellastro di Jose, avevano lo stesso padre e le madri, di origini italiane, erano sorelle, quindi i due erano anche cugini. Didier Pironi debutta nel 1978 in Argentina con la Tyrrell, dopo due discrete stagioni passa alla Ligier, all’epoca uno dei top team, vince la sua prima gara in Belgio e dispuita uno brillante stagione, nel 1981 passa alla Ferrari, il 1982 potrebbe essere il suo anno,vince ad Imola, gara disertata dai teams inglesi, superando all’ultimo giro il compagno di scuderia Gilles Villeneuve, che perderà la vita il GP successivo in Belgio, la cosa suscitò molte polemiche anche perchè non fu affatto gradita dal canadese, vince anche in Olanda, si porta saldamente al comando della classifica ma é vittima di un gravissimo incidente durante le prove del Gpo di Germania (aveva peralttro ottenuto la pole), la sua carriera in F1 finisce qui, aveva totalizzato 39 punti ed il mondiale sarà vinto da Rosberg con 44 punti. Dopo una lunga riabilitazione, nel 1986, prova la AGSS e la Ligier, é ancora veloce ma le sue condizioni fisiche non gli consentono di affrontare un intero Gran premio, si dedica quindi alla motonautica, il nuovo amore sportivo è breve e intenso, riesce anche a vincere delle gare ma il 23 agosto del 1987 trova la morte, insieme agli altri due componenti del suo equipaggio (Bernard Giroux e Jean-Claude Guenard), in un ennesimo tragico incidente durante la gara Needles Trophy Race al largo delle coste dell’isola di Wight.

Whitehead

Andiamo molto indietro negli anni, Peter Whitehead (12 Novembre 1914 – 20 Settembre 1958 – incidente durante Tour de France automobilistico. E’ già attivo prima della guerra, il primo successo arrivò al Gran Premio d’Australia del 1938, alla guida di una English Racing Automobiles. Prende parte alle primissime gare dell’immediato dopo guerra, gareggia quasi sempre da privato, nel 1946 e 1947 con una ERA, acquista poi una Ferrari 125, il telaio 10C che fu prodotto appositamente per lui, con questa monoposto vince diverse gare, tra queste la Velka cena Ceskoslovenska nel 1949. Nel 1950 prende parte alla prima edizione del mondiale di F1 prende parte ai Gp di Francia ed Italia (curiosamente assente in quello di casa), nel GP di Francia ottiene il terzo posto dietro le imprendibili Alfa Romeo di Fangio e Fagioli, in quella gara sono assenti, per impegno nella concomitante F2, le Ferrari ufficiali, sarà l’unica volta nella storia di una Gp mondiale dove la Ferrari é rappresentata, come costruttore, unicamente da un privato. Nel 1951 acquista una Ferrari125 GP49, in Gran Bretagna invece guida la Ferrari 375 TWS di Vandervell, in seguito corre anche con la Alta e con la Cooper-Alta iscritta da Atlantic Stable, disputa dal 1950 al 1954 solo 10 gare in F1 ma ben 67 gare fuori campioanto dal 1950 al 1954 con tre vittorie, il fgratello (o fratellastro) Graham (5 Aprile 1922 -15 Gennaio 1981) partecipa ad un solo GP mondiale, Gran Bretagna 1952 con la Alta F2 (erano frequenti gli scambi di auto tra i due), corre anche 19 gare fuori campionato dal 1949 al 1955 con ERA, Cooper e Connaught, la collaborazione tra i due era molto stretta, infatti Graham era in copia con Peter quando avvenne l’incidente mortale in Francia.

Omonimi

Esistono tra le centinaia di piloti che hanno corso in F1 alcuni con lo stesso cognome (non moltissimi in verità), in alcuni casi si tratta di persone di diversa nazionalità, in altri di pura ominima come Stirling e Bill Moss, Duncan e Lewis Hamilton oppure Aguri e Toshio Suzuki, curioso anche il fatto che ben tre campioni del mondo facciano Hill di cognome, Graham (1962-1968) ed il figlio Damon (1996) e Phil Hill (1961), quest’ultimo era statunitense ed ovviamente nulla ha da spartire con i due brittannici. Il cognome più presente in assoluto é Taylor, ben cinque piloti lo portavano: Dennis, Henry, John, Mike e Trevor, diventano sei con l’americano Bill che ha corso solo ad Indianapolis, corsa non considerata in questo articolo. Gli altri cinque sono inglesi, Dennis (1931-1962 incidente durante gara Formula Junior) non si é qualificato nell’unica sua apparizione, Gran Bretagna 1959, in questa gara erano presenti anche Henry, Mike e Trevor, per un totale di quattro piloti iscritti con lo stesso cognome. Henry (1932-2013) corse dal 1959 al 1961 per un totale di otto gare più 19 fuori campionato. John (1933-1966) corse dal 1963 al 1966, prima con una Cooper del Bob Gerard Racing poi con una Brabham-BRM di David Bridges, con questa monoposto é vittima di incidente mortale in Germania nel 1966. Mike (1934-2017) prende parte ad una sola gara, appuinto il Gp di Gran Bretagna 1959, in Belgio 1960 non si qualifica, tre presenze fuori campionato, sempre con piccoli team privati. Il più noto é Trevor (1936-2010) che prende parte a 27 gare mondiali ed a 48 fuori campionato. Pilota ufficiale Lotus dal 1961 al 1963 le sue prestazioni sono buone anche se inevitabilmente é messo in ombra dal fenomeno che ha come capo-squadra, Jim Clark, ottiene un seconfo posto in Olanda 1962, una delle sue prime gare, vince tre gare fuori campionato, tra queste il Cape Grand Prix del 1962 dove batte Clark. Lasciata la Lotus nel 1964 corre con British Racing Partnership che in quegli anni aveva una monoposto autoprodotta, la BRP-BRM. Ritorna nel 1966 con l’improbabile Shannon che montava il motore Climax 3 litri, si qualifica in Gran Bretagna ma rimane fuori in Italia. Dopodiche il suo nome compare in altre occasioni ma solo tra gli iscitti, come nel 1969 quando dovrebbe prendere parte al GP di casa con la Cosworth di Mike Costin che, però, non scenderà mai in pista. Passa nel frattempo alla F.5000 prima con Surtees e poi con Leda ed ha ancora occasione, fino al 1972, di correre anche nelle gare miste F1/F.5000 fuori campionato.

Non sono riuscito a trovare informazioni su eventuali parentele dei vari Taylor, considerando gli anni di nascita, molto vicini tra loro, potrebbero essere fratelli (ma sono nati in città diverse..) oppure cugini, tuttavia considerando che Taylor (in italiano sarto) è il quarto cognome più diffuso nel Regno Unito, posizione che già deteneva alla fine del XIX secolo e risulta inoltre essere tra i primi dieci cognomi più frequenti negli Stati Uniti d’America e in Australia, probabile si tratti di pura omonimia.