Piloti con una sola vittoria

Sono al momento (17 ottobre 2024) ben 115 i piloti che hanno vinto almeno un Gran Premio di F1 valido per il mondiale, il leader di questa classifica é Lewis Hamilton che é anche l’unico ad aver superato le 100 vittorie, come tutte le statistiche sulla F1 bisogna però sempre considerare il diverso numero in calendario in ogni stagione, infatti a livello percentuale i leaders sono Fangio, 24 vittorie, oltre il 47% sui GP disputati ed Alberto Ascari, 13 vittorie su 32 gare, circa il 40%.

Nel 2024 all’elenco dei vincitori si sono aggiunti Lando Norris ed Oscar Piastri, ma entrambe hanno già ottenuto due vittorie.

Alcuni piloti hanno vinto una solo gara in carriera, i casi sono diversi, a volte é stata l’occasione della vita presa al volo, in altri casi il solo successo in una lunga carriera, insomma c’é sempre un po’ di tutto, compreso le vittorie ad Indianapolis, gara a parte che non consideriamo in questo articolo.

Va anche detto che Pierre Gasly ed Esteban Ocon sono ancora, tra i piloti di questo, elenco, gli unici in attività e potrebbero incrementare il bottino, tra gli altri piloti attivi nel 2024 senza vittorie sono: Hulkenberg, Magnussen, Albon, Stroll, Zhou, Tsunoda inoltre Colapinto, Bearman e Lawson che partecipano a parte del campionato ed il sostituito Sargeant.

Vediamo i singoli casi, c’è molta Italia in questo elenco.

Luigi Faglioli (Italia – 1898-1952) attivo già negli anni ‘30, vincitore del GP di Monaco del 1935 su Mercedes, nel 1950, alla veneranda età di 52 anni, prende parte al primo mondiale dim F1, fa parte dello squadrone Alfa Romeo con Fangio e Farina, un dream team. Nell’ultima gara stagionale, a Monza, arriva con 24 punti, contro i 26 di Fangio ed i 22 di Farina, pur non avendo ottenuto vittorie, per il meccanismo degli scarti dovrebbe vincere (8 punti) ed ottenere il giro veloce, cosi scarterebbe un secondo posto (ne ha ottenuti 4) ed incamera 3 punti andando a 27… inoltre Fangio non dovrebbe fare punti e Farina arrivare al massimo terzo….. succede invece che Farina vince w va a 30 e Fangio ottiene il GP e va a 27, Fagioli é terzo ma non incamera punti e finisce a 24. Nel 1951 partecipa ad una sola gara, il Gp di Francia, al giro 24 su 53 cede l’auto al caposquadra Fangio, possibile negli anni ‘50, il campione argentino va a vincere davanti ad Ascari (che a sua volta era salito sulla Ferrari di Gonzalez…), per regolamento gli viene attribuita la vittoria ex aequo, é il pilota più anziano (53 anni e 22 giorni) ad aver vinto un GP, record destinato probabilmente a non essere battuto. Muore a Monaco nel 1952 durante una gara per vetture sport.

Piero Taruffi (Italia – 1906-1988) Eccellente pilota, recordman, collaudatore e progettista, fondatore nel 1946 della Cisitalia, pilota di moto, nel 1946 partecipa alle prime gare del dopoguerra con la sua Cisitalia, corre anche con Maserati ed Alfa Romeo, nel 1950 debutta in F1 in Italia con l’Alfa Romeo, passa poi alla Ferrari nel 1951, nel 1952 in Svizzera é assente il caposquadra Ascari, impegnato ad Indianapolis, le Ferrari 500 sono imbattibili nel biennio 53/53 e designato alla vittoria é Nino Farina che però al giro 16 si ritira lasciando spazio a Taruffi che ottiene la sua unica vittoria mondiale ed il giro veloce, va detto che la settimana seguente vince il GP de Paris ed il 7 giugno l’Ulster Trophy con la Ferrari 375 TW della Vandervell Products, corre saltuariamente fino al 1956, nel 1955 disputa due gare con la Mercedes, quarto in Gran Bretagna e secondo a Monza a soli 00,7s da Fangio. Ultimo GP nel 1956, sempre a Monza, con la Vanwall, arriva quarto, nel 1957 partecipa alla gara fuori campionato a Siracusa con la Maserati della Centrosud, arrivando quarto, ha quasi 51 anni.

Luigi Musso (Italia – 1924-1958) esponente della seconda generazione di piloti italiani, nel 1954 vince il Gp di Pescara con la Maserati, con questa scuderia aveva debuttato in Italia l’anno prima, corre con la squadra Maserati anche nel 1954 e 1955 po va alla Ferrari, nel primo GP stagionale del 1956, in Argentina, cede la sua Ferrari D50 al caposquadra Fangio al giro 30, il pilota argentino vince la gara e, come per Fagioli nel 1951, a Musso viene attribuita la vittoria ex aequo, rimane in Ferrari anche nel 1957 e nel 1958, in questo campionato é in squadra con Hawthorn e Collins, al GP di Francia arriva con 12 punti ottenuti con due secondi posti, il leader della classifica, Mossm ne ha 17 quindi Musso é in lotta per il titolo, visto che dispone di una monoposto competitiva, al giro nove quando si trovava in seconda posizione esce di pista ed muore all’età di 33 anni, in carriera anche un giro veloce (Francia 1957), sette podi ed anche le vittorie a Reims 1957 e Siracusa 1958.

nota: una terza vittoria ex aequo viene ottenuta da Moss e Brooks nel 1957 in Gran Bretagna.

Jo Bonnier (Svezia – 1930-1972) un pilota giramondo che ha corso con molti costruttori e scuderie diverse, compresa una sua squadra personale. Ha guidato per la Maserati (ufficiale, Centrosud e privatamente) per la BRM, la Porsche, Cooper e Brabham di Rob Walker e del suo team personale, McLaren, Honda e Lotus del suo team, che era denominato Ecurie Bonnier od anche Joakim Bonnier Racing Team, al suo attivo 104 gare di campionato ed una settantina fuori campionato. Una sola vittoria: Olanda 1959, parte in pole e conduce la gara per gran parte della competizione, regalando anche il primo successo alla BRM. Negli ultimi campionati disputati ha presenze sporadiche, muore a 42 anni il giorno 11 giugno 1972 mentre partecipava alla 24 ore di Le Mans, é comunque il primo pilota svedese a vincere un GP, amico fraterno di Graham Hill é il padrino del figlio Damon, campione del mondo 1996.

Giancarlo Baghetti (Italia 1934-1995) al momento l’unico pilota ad aver vinto una GP al debutto. Leggi tutta la storia qui.

Innes Ireland (Gran Bretagna – 1930-1993) inglese a dispetto del cognome, debutta con la Lotus nel 1959, nel 1960 é caposqudra di un team che comprendeva Jim Clark, John Surtees e lo sfortunato Alan Stacey che si alternavano alla guida della altre Lotus schierate, nel 1961 negli Stati Uniti regala la prima vittoria al Team Lotus ufficiale, dopo le quattro di Moss con Rob Walker. Proprio grazie al ritiro di Moss, che guida anche lui una Lotus-Climax ma del Walker Racing, al giro 58 Ireland passa in testa e taglia il traguardo primo al giro 100. Tuttavia in Lotus sta emergendo la classe di Jim Clark ed Ireland lascia il team per trasferirsi alla BRP che nel 1962 corre come UDT Laystall, la monoposto utilizzata é sempre una Lotus, nel 1963 e 1964 il team costruisce una sua vettura, la BRP-BRM , nel 1965 ritorna alla guida di una Lotus ma del Reg Parnell Racing, ultime due gare nel 1966 con la BRM di Bernard White. Al suo attivo un GPV (Belgio 1960) e 4 podi, 50 Gp disputati e 53 impegni fuori campionato, con ben otto vittorie (sette con Lotus ufficiali e del BRP ed una con la BRP), disputa il BRDC International Trophy fuori campionato nel 1962 con la Ferrari 156 che sarebbe dovuta andare a Stirling Moss, che invece si era ritirato, ed era a disposizione del BRP, squadra del padre di Moss.


Lorenzo Bandini (Italia 1935-1967) una storia dal finale drammatico, nato in Libia, all’epoca colonia italiana, debutta in F1 nel 1961 con la Cooper-Maserati della Scuderia Centrosud, si mette in ottenendo due terzi posti in gare fuori campionato (Pau e Napoli), nel 1962 é chiamato a far parte dello squadrone Ferrari che comprende Phil Hill (campione in carica) Giancarlo Baghetti, Willy Mairesse e Ricardo Rodriguez, disputa tre gare (i piloti, tranne Hill, si alternano) con un terzo posto Monaco, l’annata non é delle migliori per la Ferrari ed anche l’incolpevole Bandini ne fa le spese, nel 1963 ritorna alla Centrosud che gli mette a disposizione una BRM P57, al Nurburgring compie un impresa formidabile in qualifica, stacca il terzo tempo dietro Clark (Lotus) e Surtees (Ferrari) e davanti alle BRM ufficiali di Graham Hill e Ginther, nella stessa gara il ferrarista Mairesse é vittima di un incidente, Bandini viene così richiamato in Ferrari, nel 1964 vince il Gp d’Austria conducendo dal giro 47 al 105, anche grazie a molti ritiri tra i principali protagonisti, finisce quarto nel mondiale con 23 contro i 41 del campione Surtees, suo compagno di squadra, ma é determinante nella vittoria di questi, cedendogli il secondo posto all’ultima curva dell’ultimo GP e facendogli guadagnare i due punti utili a sorpassare in classifica finale Graham Hill. Il 1965 é meno positivo, nel 1966 con l’introduzione dei tre litri la Ferrari potrebbe avere un vantaggio sugli altri, dopo due gare (una vinta) Surtees lascia il team e Bandini si trova primo pilota. Arrivano solo due sesti posti, gran favorito a Monza, in testa al primo giro, si deve ritirare al 33 giro dopo una gara tormentatissima, vince il suo compagno di squadra Scarfiotti davanti all’altra Ferratri di Mike Parkes. Dato per protagonista per il 1967, la Ferrari diserta la prima gara in Sud Africa, a Monaco al giro 81 é in seconda posizione dietro la Brabham-Repco di Hulme, é vittima di un incidente, sembra dovuto a stanchezza fisica, e rimane coinvolto nel rogo della sua monoposto, morirà tre giorni dopo per le lesioni riportate, l’evento é documentato da fotografie agghiaccianti. Dall’anno successivo il Gp di Monaco viene ridotto da 100 a 80 giri. Al suo attivo anche: 1 pole (Francia 1966) due giri veloci, otto podi e 23 gare fuori campionato, con una vittoria a Pergusa nel 1962.


Richie Ginther (Stati Uniti – 1930-1989) nato ad Holywood si da alle corse e non al cinema, debutta nel 1960 a Monaco con la Ferrari, corre con Maranello anche nel 1961, nel 1962 passa alla BRM, secondo di Graham Hill che vince il titolo, ottiene solo 10 punti, utili però alla vittoria tra i costruttori. E’ in BRM anche nel 1963 e 1964, nel 1965 va alla Honda, che era timidamente entrata in F1 l’anno prima, vince l’ultima gara del campionato, in Messico, partito terzo si porta subito in testa e conduce per tutti i 65 giri, rimane l’ultimo vincitore della formula 1500 di cilindrata, visto che dal 1966 si adotta i 3 litri. La Honda però non ha un motore pronto subito e rientra nel campionato solo nelle ultime tre gare, Ginther corre due GP con la Cooper-Maserati. Nel 1967 tenta la qualifica a Monaco con la Eagle-Westlake del connazionale Gurney, tenta poi anche di partecipare alla 500 miglia, falliti questi tentativi si ritira dalle competizioni a 37 anni. Al suo attivo 3 giri veloci e ben 14 podi, inoltre 16 impegni extra campionato, in tutto anche 116 giri in testa in carriera.


Ludovico Scarfiotti (Italia – 1933-1968) torinese di nascita, imparentato con la famiglia Agnelli, entra in orbita Ferrari nel 1963 ma é visto più come pilota per ruote coperte che per la F1, per questo motivo il suo impegno con la F1 é sporadico, esordio nel 1963 in Olanda, arriva sesto e prende un punto, Gp Italia nel 1964, solo un non partito nel 1965, nel 1966 dopo due gare Surtees lascia la Ferrari ed a Bandini vengono affiancati saltuariamente Parkes e Scarfiotti, nella veloce pista di Monza i 3 litri 12 cilindri Ferrari é super favorito, Mike Parkes conquista la pole e Scarfiotti ottiene il secondo tempo, al primo giro balza in testa Bandini, partito quindo, ma deve subito rassegnarsi ad una gara anonima, passano quindi in testa Parkes, Surtees e Brabham, al giro 8 riprende il comando Parkes ed la giro 13 va in testa Scarfiotti che conduce fino alla fine con la sola eccezione del giro 27, condotto ancora da Parkes, taglia cosi il traguardo del 68^ giro davanti di quasi 6 secondi al compagno di squadra ed a Hulme, gli unici a pieni giri. Rimane ad oggi l’ultima vittoria di un pilota italiano nel Gp d’Italia. Nonostante questa vittoria nel 1967 la Ferrari lo schiera solo in Olanda e Belgio, nel Gp d’Italia prende il via con una Eagle-Weslake ma si ritira dopo solo 5 giri. Nel 1968 avrebbe l’occasione, finalmente, di disputare una stagione intera, é pilota della Cooper, in Sud Africa utilizza ancora il motore Maserati, mentre in Spagna e Monaco con il BRM ottiene due brillanti quarti posti. L’ otto giugno 1968 perde la vita a causa di un inspiegabile incidente durante le prove della gara in salita di Rossfeld al volante di una Porsche 909 “Bergspyder”. Al suo attivo solo 10 gare, 17 punti, un giro veloce a Monza 1966, inoltre 4 gare fuori campionato, due nel 1965 con la BRM della Centrosud e due nel 1967 con la Ferrari, a Siracusa, caso più unico che raro, taglia il traguardo affiancato al compagno di squadra Parkes e la vittoria viene attribuita ad entrambe.

Peter Gethin (Gran Bretagna – 1940-2011) avrebbe dovuto fare il suo esordio in Belgio nel 1970, ma la McLaren non partecipa alla gara perché solo 5 giorni prima, il 2 giugno era morto Bruce McLaren, Gethin, di fatto, lo sostituisce per il resto del campionato ottenendo un sesto posto in Canada, nel 1971 é ancora in McLaren ma dal Gp d’Austria passa alla BRM, il 5 settembre si corre a Monza, durante la gara ben otto piloti si alternano al comando, più semplice mostrare un grafico che descrivere questa che rimane una delle più “folli” gare della F1, é comunque ancora oggi il GP con più piloti diversi in testa alla gara e quello con minor distacco tra primo e secondo.

In dirittura d’arrivo si presentano in cinque: Gehin (BRM), Peterson (March), Cevert (Tyrrell), Hailwood (Surtees) e Ganley (BRM), arrivano in volata con Gethin che batte Peterson di pochi centimetri grazie anche la musetto più lungo della sua BRM rispetto alla March. Il quinto Ganley, é staccato di 00,61 secondi…. Per 32 anni, fino a Monza 2003, rimane il GP con la media più alta, 242, 61 khm ed ancora oggi é all’ottavo posto, per la cronaca i primi 9 sono tutti Monza. In seguito la carriera di Gethin prosegue senza molti acuti, in BRM nel 1972 ottiene solo 1 punto, nel 1973 sempre con la BRM disputa solo il GP del Canada, nel 1974 il solo GP di Gran Bretagna con la Lola di Hill. 30 presenze nel mondiale e 20 in gare fuori campionato con due vittorie: Brand Hatch 1971 con la BRM e sempre Brands Hatch 1973 ma con una Chevron di F.5000

continua