Lotus
GRAN BRETAGNA
Fondatore : Colin Chapman (1928-1982)
Campione del Mondo (Costruttori) nel 1963, 1965, 1968, 1970, 1972, 1973, 1978
Campione del Mondo (Piloti) nel 1963 (Jim CLARK), 1965 (Jim CLARK), 1968 (Graham HILL), 1970 (Jochen RINDT), 1972 (Emerson FITTIPALDI), 1978 (Mario ANDRETTI)
P DISPUTATI | 491 |
DEBUTTO | 1958 Monaco |
ULTIMO GP DISPUTATO | 1994 Australia |
VITTORIE | 79 |
POLE POSITIONS | 107 |
GIRI VELOCI | 71 |
PODI | 172 |
Il giovane ingegnere inglese Anthony Colin Bruce Chapman fonda nel 1952 la Lotus Engineering Company, grazie anche ad un piccolo aiuto finanziario da parte della futura moglie Hazel. Chapman trova prima lo spazio per lo sviluppo della Vanwall F.1 nei primi anni ’50, poi nel 1954 fonda il Team Lotus. Nascono le prime vetture sport e successivamente le monoposto. Il debutto avviene nel Gp di Montecarlo del 1958, piloti Graham Hill e Cliff Allison, anche loro esordienti, il motore é il convenzionale Climax L4, gli unici punti sono del quarto posto di Hill in Belgio, ancje il campionato 1959 é avaro di risultati, cinque punti conquistati da Ireland che aveva sostituito Allison, nel 1960 la musica cambia, nel team ufficiale il caposquadra é Ireland, al suo fianco sio alternano due esordienti destinati ad entrare nella storia della F1. Jim Clark e John Surtees, già campione delle due ruote, trova spazio anche Alan Stacey che perderà la vita in un drammatico Gp del Belgio (nella stessa gara muore anche il promettente Chris Bristow), arrivano le prime vittorie (Monaco e Stati Uniti) anche se non con il team ufficiale ma con quello di Rob Walker che, abbandonata la Cooper, fornisce al grande Stirling Moss una Lotus 18 Climax, la Lotus é seconda nel mondiale costruttori, Moss vince due gare anche nel 1961, nell’ultimo Gp della stagione, assente la Ferrari, Ireland vince la sua unica gara mondiale e da al team ufficiale la prima vittoria, nota di colore, nel 1961 in Italia il gentlemen driver Principe Gaetano Starrabba di Giardinelli porta privatamente in gara una Lotus 18 motorizzata Maserati, usata anche in alcue gare fuori campionato. Nel 1962 Ireland passa al UDT Laystall Racing Team (la BRP) che utilizza sempre la Lotus, esplode la classe di Clark che vince tre gare ed é vice campione dietro a Graham Hill (BRM), nello stesso campionato una Lotus é utilizzata anche da Jack Brabham per il suo neonato team di F1, il team ufficiale punta tutto su Clark che vince i mondiali del 1963 e del 1965 piuttosto agevolmente mentre nel 1964 vince tre delle prime cinque gare ma poi nelle restanti cinque totalizza solo due punti causa ritiri ,in Messico é in testa dal primo al 63° giro su 65, arrivando primo avrebbe chiuso il campionato con 39 punti invece di 32 e Surtees si sarebbe fermato a 38 anziché 40 anche con il “sacrificio” di Bandini, vero che Graham Hill finisce a 41 ma ne deve scartare 2. Nel 1962 era nata un monoposto storica per la evoluzione della F.1, la Mk 25, la prima monoscocca mai costruita, nel 1965 arriva anche la vittoria ad Indianapoli. Nei primio anni 60 non era raro vedere Lotus private spinte dal motore BRM, in particolare quelle del BRP. Nel 1966, la Lotus si trova senza un motore competitivo e tenta numerosi esperimenti, l’unico vincente è con il 16 cilindri BRM, ma Clark non puà lottare per il titolo. Nel 1967 grazie alla Ford nasce un propulsore “mitico”, il “Cossie” DFV 8 cilindri che conquisterà oltre 150 gran premi, provvedendo a “motorizzare” la F.1 per 3 lustri. I risultati sono da subito grandiosi ma il ritardo accumulato nella prima parte non permette la conquista dell’iride, in quel campionato viene affiancato a Clark un pillota di livello, ritorna infatti Graham Hill, campione nel 1962 e vice nel 1964 solo per il meccanismo degli scarti.
La tragedia di Clark nell’aprile 1968 in F.2 rompe l’equilibrio nella squadra e Hill diventa il caposquadra, a fine anno giunge un nuovo alloro con la Mk 49. La Lotus è anche la prima scuderia ad approfittare della libertà di sponsorship, associandosi alla Imperial Tobacco che modifica la livrea originale verde e gialla in rosso e bianco del marchio Gold Leaf, una vittoria arriva anche dal team Rob Walker con Jo Siffert. Nel 1969 arriva in squadra jochen Rindt, a fine anno Hill lascia il tema anche se correrà ancxora con una Lotus nel 1970, quella di Walker-Durlacher. Nel 1970 Chapman assieme a Maurice Philippe (già autore della Mk 49) estrae un’altra arma invincibile, la Mk 72, dotata di un’innovativa forma aerodinamica ma di una fragilità costruttiva che costerà la vita a Rindt, campione postumo, il team salta la trasferta in Canada e ritorna negli Usa con Reine Wisell ed un giovanissimo brasiliano che aveva debuttato con solo tre Gp alle spalle, Emerson Fittipaldi che, un po’ a sorpresa vince la gara, difendendo il titolo di Rindt. Il 1971 é un campionato avaro di soddisfazioni Nel 1972 i colori passano al nero e oro delle sigarette John Player e Emerson Fittipaldi conquista il primato. |
Nel 1973 arriva in squadra Peterson e con Fittipaldi e lo svedese la Lotus conquista il titolo costruttori e perde quello piloti probabilmente per una ripicca di Chapman nei confronti del brasiliano che a metà stagione firma per la Mclaren. I successivi modelli non hanno lo stesso successo, il 1975 in particolare é una’annata disastrosa e cosi pure l’inizio del 1976, il ritorno di Andretti ridà competitività al team che vince l’ultima gara della stagione 1976 e ben cinque Gp nel 1977, quattro con l’italo americano e uno con lo svedese Nilsson, in seguito stroncato da un male incurabile. Ma Chapman sta preparando l’arma definitiva: grazie ad accurati studi aerodinamici e fluidodinamici, nasce la Mk 78. Sfrutta l’applicazione all’aria del teorema dei Bernouilli e garantisce un’elevata aderenza al suolo in curva. Con l’affinamento della Mk 79, nel 1978 arriva l’iride con Andretti ma anche la morte di Peterson (che però a Monza disponeva del modello 78). Nel 1979 con la Martini la Mk 80, esaspera il concetto a tal punto da comprometterne l’efficacia, nel 1978 e nel 1979 una terza Lotus partecipa stabilmente al campionatro iscritta da Hector Rebaque per il suo team personalee. Nel 1980 ad Andretti viene affiancato un giovanissimo italiano che si era messo in luce con la modesta Shadow, Elio De Angelis, disputerà 90 gare dal 1980 al 1985 con il team ed é il pilota che ha corso più Gp con la Lotus, sempre nel 1980 in alcune delle gare finali viene schierata una terza macchina per l’esordiente Mansell Nel 1981, dopo l’abolizione delle bandelle sigillanti, la Mk 88 propone un doppio telaio oscillante che dovrebbe sopperire a tale mancanza, ma dopo poco tempo risulta vietata. Giunge la nascita del sodalizio con la Rénault per i motori turbo e nel 1982 all’Oesterreichring De Angelis fa sì che Chapman lanci in aria il suo cappello per l’ultima volta. In quello stesso anno Chapman risulta coinvolto in uno scandalo di frode finanziaria al quale processo si sottrae morendo in circostanze misteriose nel dicembre 1982.
Al timone della squadra succede il team manager Peter Warr e alla direzione tecnica Gerard Ducarouge. Nel 1984 De Angelis termina terzo dietro alle McLaren, l’anno successivo l’italiano e l’astro nascente Ayrton Senna Da Silva creano una coppia esplosiva (3 vittorie) ma ingestibile, De Angelis, che aveva tirato avanti la baracca in anni difficili é così costretto a la lasciare la squadra per la Brabham andando purtroppo inconttro ad un drammatico destino. Risultati simili nel 1986 dove il brasiliano domina nelle prove ma vince poco in gara. Nel 1987 alla Imperial Tobacco succede la RJ Reynolds (marchio Camel) e giunge il motore Honda. Come dazio per i motori giapponesi, la seconda vettura è affidata a Nakajima che rimarrà sempre a distacchi siderali. Senna vince a Monaco e Detroit con la T 99 dotata di sospensioni a controllo elettroidraulico, le “attive”. Partito Senna, giunge Piquet con il numero 1 ma i risultati sono modesti mentre con lo stesso propulsore la McLaren domina in lungo e in largo. A metà stagione i giapponesi chiudono il contratto e per la squadra è una mazzata: nel 1989 arrivano anche delle mancate qualificazioni con il propulsore Judd. Nel 1990 e il motore Lamborghini non portano ai risultati sperati e Martin Donnelly subisce un terrificante incidente nelle prove del GP Spagna terminando la sua carriera. La Lotus diventa un team come gli altri, nel 1992 si vedono dei timidi risvegli con Peter Collins come team manager e Hakkinen e Herbert come piloti, alla fine dell’anno la Mugen decide di fornire i suoi 10 cilindri, il 1993 porta 13 punti, nessuno l’anno successivo. Due piloti (Zanardi a Spa e Lamy a Silverstone) si fanno male seriamente per cedimenti meccanici. Quando nel 1994 sulla vettura sale il belga Philippe Adams che non aveva alcuna esperienza di monoposto si capisca che la fine si avvicina. Al termine della stagione, la squadra chiude. La Pacific per il 1995 aggiunge il marchio Lotus al suo ma gli esiti furono molto negativi. La Lotus così esce dai gran premi. Nel 2010 il nome Lotus ritorna in F1 prima (2010-2011) con Tony Fernandes e risultati assolutamente modesti (zero punti) nonostante l’impiego di buoni piloti come Trulli e Kovolainen, dal 2012 al 2015 come Lotus F1 Team con risultato decisamente migliori e due vittorie ottenute da Kimi Raikkonen. Tuttavia si é sempre trattato di uso commerciale del nome e non proseguimento del mitico team di Colin Chapman. Con la Lotus, ufficiali o private, quindi corsero in F1 fior campioni del mondo come Graham Hill, Clark, Surtees, Brabham, Fittipaldi, Andretti, Mansell, Senna ,Piquet, Hakkinen ed in una occasione, tramite la Scuderia Fillpinetti, anche Phill Hill. Ci corsero anche piloti del calibro di Ireland, Trintignant, Ricardo Rodriguez, Siffert, Peterson, Ickx, Watson, Nilsson, De Angelis, Herbert e molti altri. Insomma un costruttore che ha fatto la storia della Formula 1 e che ha portato molte innovazioni, ancora oggi si trova la sestpo posto come vittorie, prima dei costruttori che non partecipano al campionato, dietro Ferrari, Mercedes, Williams e Red Bull (per quello che possono valere le statistiche visto il diverso numero di Gp che si disputava negli anni 60 e 70) Naturalmente come molti costruttori degli anni 60 e 70 l’attività non si limitava alla Formula 1 ma venivano costruite monoposto anche per altre categorie, lo stesso Clark é morto su una Lotus di F2. Inoltre fino al 1979 venivano vendute F1 a privati, in particolare nei primi anni 60 in alcuni Gp di contavano anche un decina di Lotus iscritte. in fondo alla pagina un specchietto con le Lotus costruite dal 1966 al 1982
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43
1- 1966/67 Team Lotus – 1968 libre – 1969 F.5000
2- 1967 Team Lotus – 1968 libre – 1969/70 F.5000
49
R1 -1967/68 Team Lotus (F1 e Tasman)
R2 -1967 Team Lotus (F1 e Tasman) – 1968 Rob Walker e Team Lotus
R3 – 1967/68 Team Lotus 1968/1969/1970
R4 – 1968 Team Lotus poi Rob Walker (ultima monoposto F1 usata da Clark)
R5 – 1968 Team Lotus
R6 – 1968/69/70/71 Team Lotus
R7 – 1968/69/70 Rob Walker
49B
R8 – 1969 Team Lotus (Tasmam e F1) poi Ecurie Bonnier – 1970/71/72 Scuderia Scribante
R9 – 1969 Team Lotus (Tasman e F1)
R10 – 1969/70 Team Lotus (Tasman e F1) Gp Monaco 1970 Rob Walker
R11 – 1969 Team Lotus poi 1969/70/71 Peter Lovely
R12 – non utilizzata
63
1 -1969 Team Lotus
2 –1969 Team Lotus
72
R1 – 1970 Team Lotus
R2 – 1970 Team Lotus (monoposto incidente mortale Rindt)
R3 -1970/71 Team Lotus – 1971/72/73 Scuderia Scribante 1974 Alex Blignaut 1975 Team Gunston
72C
R4 – 1970 Rob Walker – 1971 Siffert Racing
R5 -1970/71/72/73/74/75 Team Lotus
72D/E
R6 – 1971/192/1973 Team Lotus 1974/75 Team Gunston
R7 – 1972/73 Team Lotus – 1974/75 Team Gunston
R8 – 1973/74/75 Team Lotus
R9 – 1975 Team Lotus
56B (TURBO)
1- 1971 Team Lotus e World Wide Racing (F1 e F.5000)
76
1/JPS9 1974 Team Lotus
2/JPS10 – 1974 Team Lotus – 1976/77 British Sprint Championship (David Render)
77
1/JPS11 1976 Team Lotus – 1978 British Sprint Championship (David Render)
2/JPS12 – 1976 Team Lotus
3/JPS14 – 1976 Team Lotus
78
1/JPS15 -1977 Team Lotus – 1978 Team Rebaque – 1979 Formula Aurora (Madom F1 Team) – 1980 Formula Aurora (Colin Bennett Racing 1982 Historic Grand Prix Cars 1983 Historically Interesting Grand Prix Cars 1985 Formule Libre
2/JPS16 1977/78 Team Lotus – 1978 Team Rebaque
3/JPS17 1977/78 Team Lotus (monoposto incidente mortale Peterson)
4/JPS18 1977/78 Team Lotus 1978/79 Team Rebaque
79
1/JPS19 1978 Team Lotus – 1979 Team Rebaque
2/JPS20 1978/79 Team Lotus
3/JPS21 1978/79 Team Lotus
4/JPS22 1978/79 Team Lotus
5 1979 Team Lotus
80
1 1979 Team Lotus
2 1979 Team Lotus
3 non utilizzato
81
1 1980/81 Team Lotus
2 1980/81 Team Lotus
3 1980/81 Team Lotus
4 1980 Team Lotus
5 non utilizzato
86
11981 non utilizzato
88
1 1981 Team Lotus (mai usato in gara)
87
2 1981/82 Team Lotus
3 1981/82 Team Lotus
4 1981/82 Team Lotus
5 1981/82 Team Lotus nel 1982 diventa 92/5 Team Lotus
91
6 1982 Team Lotus
7 1982 Team Lotus
8 1982 Team Lotus
9 1982 Team Lotus
10 1982/83 Team Lotus