Footwork
GRAN BRETAGNA
Fondatore : Wataru Ohashi
GP DISPUTATI | 91 |
DEBUTTO | 1991 Stati Uniti |
ULTIMO GP | 1996 Giappone |
VITTORIE | |
POLE POSITIONS | |
GIRI VELOCI | |
PODI | 1 |
Nel 1990 Wataru Ohashi, imprenditore giapponese e presidente della compagnia giapponese di logistica Footwork Express Co. Ltd, iniziò ad investire ingenti somme di denaro nel team Arrows; l’accordo con la scuderia inglese prevedeva che le monoposto portassero il logo “Footwork” in bella vista. La squadra fu ufficialmente ribattezzata Footwork nel 1991, e fu stipulato un accordo con la Porsche per la fornitura dei motori. I risultati furono inferiori alle aspettative; dopo solo 6 gare il team abbandonò il motore Porsche e passò al Ford Cosworth DFR curato dalla Hart. Nel 1992 la scuderia passò ai propulsori Mugen. Il team mantenne il nome Footwork fino al ritiro di Ohashi, avvenuto alla vigilia del campionato del 1996, durante il quale si tornò alla vecchia denominazione. Jackie Oliver, il fondatore del team Arrows, mantenne comunque il controllo operativo della squadra per l’intero periodo. Nel 1991 il team cominciò la stagione con la A11C, monoposto derivata dalla vecchia Arrows A11 ed il nuovo motore V12 della Porsche, denominato 3512. Dopo il disastroso Gran Premio del Brasile, in cui né Michele Alboreto né Alex Caffi riuscirono a qualificarsi, ci fu un rimpasto interno alla scuderia che portò Alan Rees a ricoprire la carica di direttore finanziario e John Wickham quella di team manager. A giugno il team decise di sostituire l’insoddisfacente propulsore Porsche con il Ford Cosworth DFR preparato dalla Hart. Non essendo riuscita a conquistare punti, nella seconda parte della stagione la squadra fu costretta a partecipare alle prequalifiche e riuscì raramente a qualificarsi. Nonostante i problemi, il team inaugurò una galleria del vento a Milton Keynes. Nel 1992 Aguri Suzuki prese il posto di Caffi, portando la fornitura dei Mugen MF351H V10. La FA13, progettata anch’essa come le precedenti da Alan Jenkins, era una vettura abbastanza convenzionale e dalle prestazioni discrete, che consentì ad Alboreto di raccogliere 6 punti e alla scuderia di guadagnare il settimo posto nel mondiale costruttori, a pari punti con la Ligier. Quella del ’92 fu così la stagione migliore della breve storia della Footwork Arrows. Nel 1995 con una situazione finanziaria ormai critica, nel 1995 la scuderia assunse il pilota pagante giapponese Taki Inoue per affiancare Morbidelli. La FA16 fu progettata come di consueto da Jenkins e disponeva di un propulsore Hart 830 V8. Le drammatiche ristrettezze finanziarie costrinsero il team a sostituire Morbidelli con Max Papis a metà stagione; tuttavia il pilota pesarese ritornò al volante della FA16 per le ultime tre gare e conquistò anche, con il terzo posto nel Gran Premio d’Australia corso ad Adelaide, quello che rimarrà il primo e unico podio della Footwork. Alla fine dell’anno, Jackie Oliver e Alan Rees ricomprarono le quote di Ohashi grazie al supporto della finanziaria Schwabische Finanz & Unternehmensberatung AG. Nel marzo 1996, Tom Walkinshaw acquisì il controllo del team comprando tutte le quote di Rees. In questo modo Walkinshaw arrivò a possedere il 40% delle quote, mentre il suo socio Peter Darnbrough ne comprò l’11%. A Jackie Oliver rimaneva il 49%. Il team fu rinominato TWR Arrows, anche se per tutta la stagione la scuderia continuò a chiamarsi Footwork. La stagione 1996 vide la FA17 guidata da una nuova coppia di piloti, il brasiliano Ricardo Rosset e l’olandese Jos Verstappen, che conquistò l’ultimo punto della Footwork in Formula 1 nei giri finali al Gran Premio d’Argentina. Il team terminò al nono posto nel campionato costruttori, lo stesso risultato delle stagioni 1993 e 1994.
I PROGETTISTI |
1991: Footwork FA12, FA12C – Alan Jenkins 1992: Footwork FA13, FA13B – Alan Jenkins 1993: Footwork FA14 – Alan Jenkins 1994: Footwork FA15 – Alan Jenkins 1995: Footwork FA16 – Alan Jenkins 1996: Footwork FA17 – Alan Jenkins |