March

Mosley Alan Rees Coaker Herd

GRAN BRETAGNA

Fondatore : Max Mosley (1940-2021)

GP DISPUTATI197
DEBUTTO1970 Sud Africa
ULTIMO GP DISPUTATO1992 Australia
VITTORIE3
POLE POSITIONS5
GIRI VELOCI7
PODI21

Fu fondata nel 1969 a Bicester, nell’Oxfordshire, da un gruppo di trentenni appassionati di auto da competizione: Max Mosley, Alan Rees, Graham Coaker e Robin Herd, dalle loro iniziali è stato ricavato il nome March. Mosley si occupava della parte commerciale, Rees era il direttore sportivo del team, Coaker il direttore di produzione, mentre il tecnico era Herd, che come prima vettura realizzò una Formula 3 siglata 693; le March hanno avuto la caratteristica di essere siglate con tre cifre, di cui le prime due indicavano l’anno del progetto e la terza la categoria della vettura, mentre il logo della casa fu una creazione della moglie di Coaker, Caro . Il capitale iniziale fu costituito con un versamento di 2.500 sterline da parte di ciascuno dei quattro soci, anche se Herd non disponendo della cifra a fine estate, se la procurò scommettendo 1.000 sterline sulla vittoria di Jackie Stewart nel campionato di Formula 1, ipotesi pagata 2,5 contro 1 dagli allibratori inglesi. Tuttavia il numero dei soci si restrinse presto: Coaker uscirà di scena già nel 1971 per morire poi tragicamente a bordo di una March 712M di Formula 2, lasciatagli come parte della sua liquidazione, mentre Rees, alla fine dello stesso anno, abbandonò la società per andare a ricoprire un’analoga posizione alla neonata Shadow. La prima vettura per la Formula 1 fu la 701, la vettura, piuttosto convenzionale, era dotata di una monoscocca in alluminio, del motore Ford Cosworth DFV e cambio Hewland, con delle originali fiancate laterali usate come serbatoi. L’obiettivo era la commercializzazione di vetture e stimato un costo di costruzione di 3.000 sterline per monoposto, i fondatori della March pensarono di proporla a 6.000 sterline, salvo alzare il prezzo a 9.000 (pari a 13 milioni e mezzo di lire dell’epoca) su consiglio di Walter Hayes della Ford, che prospettò loro il fallimento dell’impresa con un prezzo così basso Con l’appoggio finanziario della STP Oil Treatment di Andy Granatelli, nel 1970 la March debuttò nella massima formula con una squadra ufficiale i cui piloti erano Chris Amon e Jo Siffert, quest’ultimo grazie all’appoggio finanziario della Porsche che offrì 30.000 sterline alla March. Altre due vetture parteciparono sotto i colori del team Tyrrell, che aveva abbandonato i telai Matra e si accingeva a diventare costruttore in proprio, i piloti erano il campione del mondo uscente Jackie Stewart e Johnny Servoz-Gavin, poi sostituito da François Cévert. Stewart ottenne la pole-position al Gran Premio inaugurale in Sud Africa e persino una vittoria al successivo Gran Premio di Spagna oltre ad altri tre piazzamenti a podio nel prosieguo della stagione, mentre Amon ottenne un secondo e un terzo posto. Nel corso della stessa stagione parteciparono alla guida di monoposto March anche Ronnie Peterson, sponsorizzato dal restauratore di auto storiche Colin Crabbe e Mario Andretti, sostenuto anche lui dalla STP Oil Treatment pur non essendo nella squadra ufficiale, quindi già alla prima stagione ci furono fino a sei vetture March alla partenza dei Gran Premi e complessivamente ne furono prodotti 11 esemplari. Nel 1971 la vettura 711 fu progettata da Frank Costin ex tecnico di Vanwall e Lotus, con una linea ovoidale e un caratteristico alettone anteriore rialzato come un vassoio e fu definita per l’appunto Tea-tray, altre particolarità i freni all’interno del telaio come la Lotus 72 e la possibilità di installare il motore V8 Alfa Romeo della Sport 33/3. Il team ufficiale forte della sponsorizzazione STP puntò sul giovane Peterson che ottenne vari piazzamenti che gli valsero il secondo posto finale nel campionato. Nel 1972 la squadra ufficiale puntò su Ronnie Peterson e sul giovane Niki Lauda, mentre Frank Williams schierò una vecchia March 711 e un nuovo modello per Henri Pescarolo e Carlos Pace, ma la 721 evoluzione del modello precedente non fu competitiva.  n Formula 1 nel 1973 la March perse lo sponsor STP e si trovò in difficoltà, quindi ci si limitò a modificare le 721G esistenti adottando un radiatore sul musetto e adeguando le vetture alle nuove regole di sicurezza con una struttura deformabile antiurto, così modificate le vetture furono rinominate March 731. Il team schierò una sola vettura ufficiale affidata prima a Jarier, impegnato anche in F.2, poi a Roger Williamson, che perì in un incidente al Gran Premio d’Olanda, mentre un’altra vettura venne schierata dal team Hesketh per James Hunt, questa fu sviluppata dal tecnico del team Harvey Postlethwaite e ottenne risultati migliori di quella ufficiale. Nel 1975 Brambilla, con la 751 dal caratteristico anteriore a cucchiaio vinse nel bagnatissimo Gran Premio d’Austria disputato a Zeltweg, mentre al Gran Premio di Spagna l’italiana Lella Lombardi con una March arrivò sesta, prima donna a ottenere punti nel campionato mondiale di Formula 1. Nel 1976 la March, senza grandi ambizioni di classifica, cercò di recuperare i vecchi telai aggiornandoli e affidandoli a piloti che potessero portare sponsor, così partecipò con due team, uno con Brambilla e Peterson, tornato in squadra dopo aver lasciato la Lotus in crisi di risultati, l’altro chiamato March Engines con  Arturo Merzario e Stuck. Peterson ottenne al Gran Premio d’Italia la terza e ultima vittoria per la March in F.1, ma l’interesse per la massima serie era passato in secondo piano, infatti su pressione della BMW Robin Herd era ormai concentrato interamente sulla realizzazione delle Formula 2. Nel 1977, pur con il nuovo sponsor Rothmans, si corse in economia con i piloti Alex Ribeiro e Ian Schekter e non si ottennero risultati,  fu progettato un modello a sei ruote che, però, non venne utiizzato, diversi piccoli team privati continuarono ad utilizzare la March, tra questi Arturo Merzario ed Frank Williams che con Neve come pilota iniziò da capo la sua partecipazine alla F1 dopo la cessione, nel 1976, del team a Walter Wolf,  a fine stagione il nome March scomparve dalla Formula 1, anche se fu prodotto il modello 781 per il RAM Racing in Formila Aurora, per riapparire nel 1981 e chiudere di nuovo i battenti a fine 1983. Nel 1981 la March torna in Formula 1.Si tratta in realtà di un’altra società, “March Grand Prix” formata grazie all’ingresso nella RAM di John Mc Donald, di Robin Herd (fondatore della March) e di Guy Edwards (pilota e grande “procacciattore” di sponsor). Nel 1987 Cesare Gariboldi, manager del team di F.3000 che aveva vinto il campionato con Ivan Capelli, già sponsorizzato dell’azienda immobiliare giapponese Leyton House, riuscì a ottenere l’appoggio del proprietario della Leyton, Akira Akagi, per organizzare un nuovo team di Formula 1. Akagi appoggiandosi alla struttura della March ribattezzò la squadra March-Leyton House.Il primo anno la vettura fu progettata da Gordon Coppuck, mentre l’anno seguente la vettura progettata da Adrian Newey e pilotata da Ivan Capelli fu protagonista di un brillantissimo 1988, con il pilota italiano spesso protagonista e capace addirittura di classificarsi al secondo posto nel Gran Premio del Portogallo.Nel 1988 il gruppo March acquisì la Ralt e Herd lasciò la presidenza dell’azienda a John Cowen che cedette ad Akagi la divisione March Racing, che si occupava di Formula 1 e F3000, il cui nome fu cambiato in Leyton House Racing Ltd. Cowen organizzò il gruppo in quattro divisioni: March Merchandising Ltd., Ralt, per la produzione di vetture nelle categorie inferiori, Comtec e March Engineering per i prototipi, alla fine del 1989 Herd, l’ultimo dei soci fondatori, lasciò la March. A partire dal 1989, dopo la morte di Gariboldi, nella sigla delle vetture Leyton vennero aggiunte le iniziali CG al numero identificativo, ma la stagione fu di profonda crisi, con un solo podio ottenuto ad inizio anno da Maurício Gugelmin, altro pilota della squadra. Nel 1990 Capelli e la Leyton House ebbero la grande occasione di vincere il Gran Premio di Francia ma a poche curve dalla fine l’italiano dovette arrendersi alla Ferrari di Alain Prost e accontentarsi del secondo posto. Nel 1991, dopo che Newey fu passato alla Williams, Capelli e la Leyton ottennero solo un punto, poi uno scandalo finanziario portò all’arresto dei responsabili giapponesi della Leyton e all’abbandono del programma Formula 1, che continuò per un altro anno con il nome March. Dopo un buon 1992, la squadra si ritirò agli inizi della stagione seguente. Va detto che la partecipazione come team al Mondiale di F1 é solo un piccolo aspetto della storia della March che, in realtà, era una vera e propria fabbrica di automobili da corsa per tutte le categorie,  comprese quelle nord americane, anche in F1 per anni si é dato molto spazio alla produzione per i clienti, lo testimonia il fatto che la prima 701 sfornata fu per il team di Ken Tyrrell.

A fondo pagina una tabella con i modelli progettati ed i loro utilizzo.

 

I PROGETTISTI
1970: March 701 – Robin Herd, Peter Wright
1971: March 711 – Robin Herd, Geoff Ferris, Frank Costin
1972: March 721, 721X, 721G – Robin Herd
1973: March 731 – Robin Herd
1974: March 741 – Robin Herd
1975: March 751 – Robin Herd
1976: March 761, 761B – Robin Herd
1977: March 771 – Robin Herd, Martin Walters
1978: March 781S – Robin Herd, Martin Walters (costruita per la Formula Aurora)
1981: March 811 – Robin Herd, Adrian Reynard, Alan Mertens
1982: March 821 – Adrian Reynard
1987: March 87P (F3000) – Gordon Coppuck, Tim Holloway, Andy Brown
1987: March 871 – Gordon Coppuck, Tim Holloway, Andy Brown
1988: March 881 – Adrian Newey, Tim Holloway
1989: March CG891 – Adrian Newey, Gustav Brunner
1990: Leyton House CG901 – Adrian Newey, Gustav Brunner
1991: Leyton House CG911 – Chris Murphy, Gustav Brunner
1992: March CG911 – Chris Murphy, Gustav Brunner  
Modelli mai utilizzati in gara:
1977 March 2.4.0. Cosworth Sei ruote con due assali posteriori che è stato creato dall’ingegnere Wayne Eckersley per ottenere sponsorizzazioni per la stagione 1978. Tutto invano. Testato da Howden Ganley senza grossi risultati. Oggi l’auto è esposta al Museo Louwman dell’Aia.