1975

 


 

 

 

Il campionato 1975 registra pochi cambiamenti tra i partecipanti rispetto al 1974, tutte le squadre principali confermano il loro piloti, solo la Mclaren del campione in carica Fittipaldi perde Hulme, che si ritira dopo una splendida carriera, sostituito da Mass che già nel 1974 faceva parte della squadra bianco-rossa. La Ferrari conferma Lauda e Regazzoni, la Tyrrell Scheckter e Depailler, la Brabham Reutemann e Pace, la Lotus Peterson e Ickx che però nell’ultima parte della stagione lascia il team e viene sostituito da altri piloti, con la Shadow corrono Jarier e Pryce, novità al femminile alla March, dove arriva Lella Lombardi ad affiancare Brambilla e Stuck. James Hunt é sempre l’uomo di punta del team Hesketh, che per tirare avanti affitta le proprie monoposto anche ad altri piloti, tra i quali Alan Jones. Ultime gare per Graham Hill, per gran parte della stagione si limiterà a gestire il suo team che utilizzerà anche le Hill GH1 per diversi piloti (Stommelen, Jones, Migault, Schuppan, Brise), valzer di piloti anche in casa Williams, tra i principali Laffite e Merzario. Due team americani entrano in F1 dopo l’assaggio del 1974, sono la Parnelli con Andretti e la Penske con Donohue. Debutta con Wilson la Fittipaldi-Copersucar, mentre si compie definitivamente il declino della BRM, iscritta come Stanley-BRM, ormai ridotta la ruolo di comparsa. Chris Amon corre solo alcune gare con la Ensign, per questa squadra, vera cenerentola della F1, si alternano anche due piloti olandesi. Programma ridotto per la Surtees, una sola vettura per John Watson, quando questi passa prima alla Lotus poi alla  Penske il team non si presenta. Non mancano le classiche meteore: l’argentina Berta, solo iscritta ai due Gp Sud Americani ma che non scende in pista e la Lyncar nel Gp di Gran Bretagna, in Sud Africa, come sempre, presenti diversi piloti e team locali. In Argentina pole a sensazione di Jarier con la Shadow DN5, quando all’indomani la macchina si avvia per raggiungere la linea di partenza il francese fa solo un centinaio di metri poi si blocca con la trasmissione rotta. La gara é vinta da Fittipaldi si Hunt, dopo che i due avevano sorpassato l’idolo locale Reutemann (terzo), Regazzoni é quarto, Lauda sesto, tra loro Depailler. In Brasile Jarier si ripete e, questa volta, riesce a stare in testa per 32 dei 40 giri previsti, poi quando sembra destinato alla vittoria si deve ritirare per noie all’iniezione, la gara é vinta dal pilota locale Carlos Pace con la Brabham, é la sua unica vittoria in Formula 1. Completa il trionfo brasiliano Fittipaldi che si piazza secondo davanti al compagno di squadra Mass. Le Ferrari sono quarta con Reagazzoni e quinta con Lauda. Ancora a punti anche la Hesketh di Hunt. Graham Hill finisce dodicesimo con la Lola della sua scuderia, é la sua ultima gara (parteciperà solo alle prove del GP di Montecarlo), il due volte campione del mondo aveva debuttato nel 1958 e tuttora detiene il record di maggior numero di campionati disputati. In Sud Africa si spegne il fuoco di paglia della Shadow, la prima fila è tutta Brabham, ma in gara emerge il pilota locale Jody Scheckter xon la Tyrrell che precede Reutemann e Depailler al traguardo, Pace é quarto, Lauda quinto, Mass sesto. Dopo tre Gp Fittipaldi ha 15 punti, Pace 12, Lauda solo 5 ma da questo GP dispone della nuova 312T, in gara due copie di fratelli Wilson ed Emerson Fittipaldi e Ian e Jody Scheckter. Evidente la crisi della Lotus, Peterson strappa l’ottavo tempo in prova ma Ickx é solo 21 al pari dei privati Lotus Keizan e Tunmer. In Spagna la Formula 1 vive una delle pagine più drammatiche della sua storia, i piloti si accorgono subito che i guard-rail sono montati male e decidono di non correre, ma alla fine scendono in pista con l’intesa di percorrere solo qualche giro, Lauda rompe il patto segnando un 1’23”4, l’unico coerente e Fittipaldi che va talmente piano da mancare la qualificazione. In gara le due Ferrari si autoliminano, va in testa Hunt, poi é la volta dii Andretti con la Parnelli, quando l’italo-americano rompe é la volta di Stommelen con la Lola del team Hill, potrebbe essere la svolta per la squadra del “baffo” ma al 25 giro alla macchina del tedesco cede il supporto dell’alettone, vola e finisce tra il pubblico uccidendo quattro persone e ferendone sei, la corsa dura ancora quattro giri tra un caos indescrivibile poi il direttore di gara sventola la bandiera a scacchi davanti alla Mclaren di Mass (alla sua unica vittoria in carriera), il punteggio dei primi sei viene dimezzato, Lella Lombardi si classifica sesta ed ottiene mezzo punto, ancora oggi è l’unica donna ad avere ottenuto punti in F1, il GPV va alla Parnelli di Andretti, massimo risultato di questo team. gli altri piloti a punti sono: Ickx, Reutemann, Jarier e Brambilla, da segnalare il debutto di Alan Jones con una Hesketh.

A Montecarlo comincia la scalata di Lauda al titolo, l’austriaco vince sul circuito monegasco, in Belgio ed in Svezia portandosi perentoriamente in testa al mondiale. A Monaco lauda parte anche in pole e batte Fittipaldi, Pace, Peterson, Depailler e Mass. Graham Hill rimasto senza piloti e senza macchine fallisce la qualificazione con una Lola (gli ammessi al Gp sono solo 18). In Belgio il pilota della Ferrari parte ancora dal palo e nonostante una sfuriata iniziale del buon Brambilla (che deve ritirarsi per cedimento dei freni, la March utilizza quelli della F2…), va a vincere indisturbato davanti a Scheckter, Reutemann, Depailler, Regazzoni e Pryce.  In Svezia Vittorione Brambilla conquista la pole! Rimane in testa fino al 16 giro, poi deve cedere a Reutemann ed in seguito ritirarsi. A dieci giri dalla fine le gomme dell’argentino perdono aderenza ed emerge Lauda, Regazzoni completa il successo Ferrari con il terzo posto, Andretti quarto, Donohue quinto, va a punti anche il nuovo pilota di Grahma Hill, Tony Brise considerato una promessa dell’automobilismo inglese. In Olanda storica ed unica vittoria in F1 della Hesketh di lord Alexander, Hunt partito terzo (prima fila Ferrari),  a causa di un ritardato cambio gomme Lauda si trova dietro all’inglese e non riesce a superarlo, arriva “solo” secondo. Regazzoni é terzo davanti a Reutemann, Pace, e Pryce. Buona prestazione per Jarier, a lungo in seconda posizione, ma come sempre sfortunato.  In Francia Lauda, come sempre partito dalla pole, si porta subito in testa e vince quasi indisturbato, Regazzoni partito solo nono é autore di una formidabile rimonta nelle prime fasi della gara ma al sesto giro é costretto al ritiro quando era secondo. Dietro a Lauda arriva Hunt a soli 1’59, poi Mass, in giornata di grazia ottiene anche il GPV,  che precede il caposquadra Fittipaldi. Andretti é quinto e Depailler sesto. Debutta Jabouille con la terza Tyrrell. Male Reutemann che rimane secondo in classifica con 25 punti contro i 47 di Lauda, ormai avviato alla conquista del titolo. Dopo questa gara Ickx lascia la Lotus, una esperienza quella del pilota belga con il tema di Chapman decisamente da dimenticare. In Gran Bretagna ritorna alla vittoria Fittipaldi che precede il connazionale Pace e Scheckter, Hunt é quarto, Donohue quinto con una March iscritta da Penske e Brambilla sesto. In prova si rivede la Shadow che conquista la pole con Tom Pryce. Al via parte bene Regazzoni che si porta in testa ma é vittima di un testa-coda che lo toglie dalla lotta, al 18° giro comincia a piovere e molti si fermano a cambiare le gomme, Fittipaldi prosegue e quando la posta si asciuga non ha bisogno di fermarsi per rimontare le slick, conquista così la sua ultima vittoria in Formula 1, negli anni seguenti, infatti, correrà con la poco competitiva Fittipaldi-Copersucar. Al 55° giro ricomincia a diluviare e la corda viene fermata. Lauda é fuori dalla zona punti a causa del valzer di cambi gomme. Per l’unica volta si vede in gara la Lyncar-Ford con Nicholson.  Germania: sul Nuerburgring vince Carlos Reutemann, partito dalla decima posizione, Lauda parte in pole ed é l’unico a scendere sotto i 7 minuti, la gara si svolge con una temperatura di 32 gradi e questo probabilmente aiuta l’argentino più abituato ad un clima simile, la rivelazione del Gp é Jacques Laffite che arriva secondo pur disponendo di una poco competitiva Williams. Le Ferrari si erano anche portate al primo e secondo posto ma Regazzoni rompe il motore e a Lauda  un piccolo sasso fora il pneumatico anteriore sinistro, costringendolo ad una sosta ai box. All’arrivo sono solo in nove, con Pryce quarto, Alan Jones quinto con la Embassy Hill e l’olandese Van Lennep sesto con una Ensign sponsorizzata dalla HB Bewaking. Lella Lombardi è settima e sfiora la zona punti, Ertl é ottavo con la Hesketh con i colori della Warsteiner, Depailler nono. Watson corre l’unica gara dell sua lunga carriera alla guida di una Lotus. GP Austria: dopo Scarfiotti, passano 9 anni ed un italiano, Brambilla, vince il GP d’Austria, Vittorio ( 37 anni) parte settimo ( 1’35”80) con James Hunt in pole 1’34”97, la pioggia si svolge sotto un diluvio universale e sospesa al 29° dei 54 previsti, Vittorio  conquista la testa al 19 giri, dopo una serie di sorpassi, dimostrando il suo valore sotto la pioggia, il suo ritmo é forsennato, tanto che i tifosi italiani, arrivati per applaudire Lauda, gridano “piano, piano”. tagliato il traguardo si produrrà in un testacoda. Vittorione sarà a lungo ricordato per questa incredibile gara, nella quale ha dato prova di abilità e coraggio veramente straordinari. La vittoria di Brambilla (partito ottavo) é stata costruita sorpassando nell’ordine: Stuck, Depailler, Hunt e Lauda, l’italiano rifila quattro/cinque secondi al giro agli altri concorrenti. E’ questa l’unica affermazione di Vittorio Brambilla in F1, per vedere un’altro italiano su gradino più altro del podio si dovrà aspettare il 1982 (Patrese a Monaco). Hunt arriva secondo, Pryce terzo, Mass quarto, Peterson quinto e Lauda sesto, il punteggio é dimezzato. Nel corso delle prove muore l’americano Donohue alla guida di una March-Penske. In Italia Niki Lauda si piazza al terzo posto ed é matematicamente campione del mondo, undici anni dopo Surtees un pilota Ferrari é campione. Completa il trionfo per il cavallino la vittoria di Regazzoni su Emerson Fittipaldi, Reutemman é quarto, Hunt quinto, Pryce sesto. Brambilla, sostenuto dal pubblico, é atteso ad una grande prova, purtroppo il pilota italiano rimane fermo sulla linea di partenza a causa della frizione, Regazzoni va subito in testa e vince facilmente. Arturo Merzario che da tempo ha lasciato la Williams, corre questa gara con la Copersucar, sulla Williams corre Renzo Zorzi che con la Lombardi porta a quattro le presenze italiane nel mondiale, come in Austria si rivede Chris Amon, alla guida della Ensign. Tony Trimmer prova a qualificare la giapponese Maki, l’impresa fallisce come anche in quattro dei Gp precedenti (piloti Fushida e poi Trimmer). Stati Uniti: nel Gp di casa ritorna la Penske, che aveva utilizzato una March in alcune gare e saltato il Gp d’Italia per la morte del suo pilota Donohue, la guida John Watson che nel 1975 corre con tre marche diverse: Surtees, Lotus e Penske. Il fresco campione del mondo Lauda onora il titolo con pole e vittoria, la prima della Ferrari nel GP degli USA, Regazzoni costretto ai box si ritrova al rientro davanti a Lauda e Fittipaldi, il primo lo doppia agevolmente il secondo no, anche perchè la Ferrari é più veloce della Mclaren, viene esposta la bandiera nera con il n.11, Regazzoni si ferma ai box e viene ritirato dalla gara per protesta dal direttore sportivo della Ferrari: Luca Cordero di Montezemolo. Mass é terzo, Hunt quarto, Peterson quinto, Scheckter sesto. Con il secondo posto Fittipaldi conquista anche il secondo posto in classifica generale: Lauda 64,5 punti, Fittipaldi 45, Reutemann 37, Hunt 33, Regazzoni 25, Pace 24, Scheckter e Mass 20, Depailler 12, Pryce 8, Brambilla 6,5, Laffite e Peterson 6, Andretti 5, Donohue 4, Ickx 3, Jones 2, Jarier 1,5, Brise e Van Lennep 1, Lella Lombardi 0,5.  La Ferrari vince anche il titolo costruttori con 72,5 punti contro i 54 della Brabham ed i 53 della Mclaren. Fantastico il campionato della Hesketh e del suo pilota Hunt (33 punti ed una vittoria) deludente quello della Lotus.

Il 29 novembre 1975 l’aereo guidato da Graham Hill  cade nei pressi di Londra. Oltre al proprietario, muoiono il promettente pilota Brise, il progettista Smallman e due meccanici.