1974


 

Nel 1974 vengono adottati per la prima volta i numeri fissi per i concorrenti, il criterio è quello in uso ancora oggi, il numero 1 al campione in carica, il due al suo compagno di squadra, i numeri dal 3 (a due a due) vengono assegnati in base alla classifica costruttori dell’anno precedente, il numero 13 non é assegnato. Dopo il ritiro di Stewart il numero 1 va al team primo della classifica costruttori del 1973, non la Tyrrell ma la Lotus, alla Tyrrell vanno i numeri 3 e 4, il team di Ken Tyrrell non vincerà altri campionati e terrà questi numeri fino al 1995, dal 1996 si ritorna ad assegnare i numeri di gara in base alla classifica costruttori dell’anno prima. Le numerazioni sono: Lotus 1) Peterson 2) Ickx, Tyrrell 3) Scheckter 4) Depailler, Mclaren 5) Fittipaldi 5) Hulme, Brabham 7) Reutemann 8) Robarts, Von Opel, Pace, March 9) Stuck, Wisell 10) Ganley, Brambilla, Ferrari 11) Regazzoni 12) Lauda, BRM 14) Beltoise 15) Pescarolo, Amon, Shadow 16) Revson, Redman, Roos, Pryce 17) Jarier, Surtees 18) Pace, Bell, Dolhen 19) Mass, Koinigg  Williams-Iso Rivolta 20) Merzario 21) Laffite e altri piloti, Ensign 22) Von Opel, Wilds, Schuppan, Trojan 23) Schenken, Hesketh 24) Hunt, Hill-Lola 26) Hill 27) Edwards, Gethin, Stommelem, Hexagon Brabham 28) Watson. BRM e Mclaren schierano una terza vettura, con la Mclaren n. 33 corrono Hailwood, Hobbs e Mass, con la BRM n. 37 Migault. Oltre a questi partecipanti quasi sempre presenti si vedono anche altri concorrenti.  Come abbiamo già visto dall’elenco degli iscritti le novità ed i movimenti sono molti, la Ferrari richiama Regazzoni e ingaggia il giovane e quasi sconosciuto Niki Lauda, di conseguenza Merzario é costretto ad emigrare al team di Frank Williams che utilizza ancora le Iso Rivolta, con questa squadra debutta il giovane francese Jacques Laffite. La Tyrrell si trova senza piloti a fine 1973, vengono presi il sud africano Scheckter, che si era messo in mostra con la Mclaren nel 1973 ed il francese Depailler, che ha alle spalle un paio di gare nel 1972 sempre con Tyrrell, la Lotus perde Fittipaldi, al suo posto arriva dalla Ferrari Ickx, che con le vetture nero-oro non avrà molta fortuna, il brasiliano campione nel 1972 va alla Mclaren che si trova in esubero di piloti e sponsor, il secondo problema é risolto schierando appunto una terza vettura, il primo rinunciando a Revson in favore del vecchio Hulme. La Brabham punta su Reutemann, al suo fianco prima Robarts e Von Opel, poi arriva il promettente Carlos Pace. La March, reduce da una annata poco competitiva (i punti del 1973 sono stati fatti dal team Hesketh) presenta il tedesco Stuck, figlio d’arte, e dal Gp del Sud Africa l’italiano Vittorio Brambilla che arriva in F1 all’età di 37 anni. Anche la BRM sceglie di schierare tre monoposto, confermato Beltoise arrivano Pescarolo e Migault. Revson, persa la Mclaren, sceglie la Shadow, in Sud Africa é vittima di un incidente mortale nel corso delle prove, al suo posto arriverà Tom Pryce, mentre la monoposto n. 17 é per il francese Jarier che era stato seriamente preso in considerazione dalla Ferrari prima dell’ingaggio di Lauda, la Surtees si affida a Pace e Mass, prima della fine del campionato entrambe abbandonano la squadra. Ritorna la Lola con il team di Graham Hill, mentre sparisce la Tecno, la piccola Ensign, nata su ordinazione di Von Opel, perso il pilota del Liechenstein continua con Wilds e Schuppan, provano la fortuna nuovi costruttori: Amon, Trojan, Token e Hesketh, quest’ultima é la monoposto costruita da lord Alex per James Hunt, il team aveva proficuamente debuttato nel 1973 con la March. La Amon corre una sola gara, per stessa ammissione del suo pilota e costruttore, Chris, é un disastro. La Trojan é un progetto che vede coinvolto anche Ron Tauranac, ex socio di Brabham, mentre la Token é il classico prodotto artigianale, tutte e due le squadre corrono solo qualche gara nel 1974, ancora peggio va alla giapponese Maki che non riesce neppure a prendere il via di un GP. Nelle ultime due gare in Nord America debuttano anche la Parnelli e la Penske, con la disponibilità del motore Cosworth diventare costruttori in F1 é abbastanza facile, difficile, invece, rimanerci ed ottenere risultati.  In Argentina vince il vecchio Hulme con la Mclaren, beffa per il locale Reutemann costretto a cedere quando era in testa con ampio margine, la sorpresa arriva dalla Ferrari: Lauda é secondo, Regazzoni terzo, Hailwood con la terza Mclaren é quarto, Beltoise quinto, Depailler sesto conquista i suoi primi punti iridati. In Brasile Fittipaldi conquista la pole, in gara si porta al comando, dopo 32 giri comincia a piovere leggermente e la direzione sospende la corsa, consegnando la vittoria all’idolo locale, peccato per Regazzoni in rimonta, con il secondo posto lo svizzero si porta in testa al campionato, sul podio l’ex ferrarista Ickx con la Lotus, quarto un ottimo Carlos Pace, quinto Hailwoo, sesto Peterson. In Sud Africa si consuma la tragedia di Revson, il campione americano era morto il venerdì della settimana precedente mentre provava la sua Shadow, si registrano alcuni debutti: Brambilla con la March, Ian Scheckter (fratello di Jody) con una Lotus privata, il danese Belso con la Iso Williams, un team che utilizza molti piloti nel corso della stagione. In prova la pole va a Niki Lauda per la prima volta in carriera, supera di pochissimo un incredibile Carlos Pace con una Surtees non certo superlativa, buona prestazione di Merzario che porta la Iso Rivolta al terzo tempo. La gra é vinta da Reutemann, alla sua prima affermazione, davanti a Beltoise che utilizza la nuova BRM P201 e coglie l’ultimo acuto per questo glorioso costruttore, terzo é Hailwood, ancora a punti con la terza Mclaren, Depailler é quarto, Stuck quinto, Merzario solo sesto conquista comunque un punticino mondiale, gara sfortunata per le Ferrari, costrette al ritiro quando occupavano posizioni di testa. Come sempre prendono il via alcuni piloti locali (Charlton, Driver, Keizan) su vecchie monoposto private. Hunt porta al debutto la nuova Hesketh dopo che nelle prime due gare aveva utilizzato la March 731 Ford.  Spagna, prima vittoria di Niki Lauda in F1 ( il pilota austriaco ha anche sangue spagnolo e questa è la seconda patria), in prova conquista anche la pole davanti al sempre veloce Peterson che scatat per primo, il ferarrista passa al comando al 25° giro grazie al ritiro dello svedese e tiene la testa fino alla fine, marcando anche il GPV. Regazzoni completa il trionfo con un secondo posto, terzo Fittipaldi, quarto un buon Stuck, quinto Scheckter, sesto Hulme. In campionato Regazzoni ha 16 punti, Lauda 15. Unica apparizione in gara della Amon-Ford. In Belgio la pole é di Regazzoni, lo svizzero conduce per 39 giri ma un errore in fase di doppiaggio gli fa perdere posizioni a vantaggio di Fittipaldi, Lauda e Scheckter, alla fine é solo quarto, il pilota da doppiare era Gerard Larrousse che prende parte al suo unico Gp iridato in carriera con una Brabham del team Finotto (unica presenza in gara anche per questa scuderia). Quinto é Beltoise, sesto Hulme. Al Gp prendono parte ben 31 piloti. Il campionato é molto equilibrato e a Montecarlo é la volta di Peterson, la prima fila era stata monopolizzata dalla Ferrari (Lauda-Regazzoni) ma in gara Regazzoni si gira e Lauda, passato in testa, deve ritirarsi, vince lo svedese autore di una formidabile rimonta dopo che era finito in undicesima posizione. La piazza d’onore é per Scheckter, che sembra molto maturato rispetto alle rocambolesche gare del 1973, Jarier conquista un buon terzo posto con la Shadow, Regazzoni è solo quarto, Fittipaldi quinto, Watson prende un punto con la Brabham del team Hexagon. La settima gara dell’anno é il Gp di Svezia, dove si registra il sesto vincitore diverso: Jody Scheckter, anche lui alla prima vittoria, il grande equilibrio del campionato é probabilmente dovuto al gran numero di campioni che prendono parte al mondiale, quasi tutti, tra l’altro giovani alle prime stagioni in F1. Lauda, Scheckter su tutti, ma anche Fittipaldi, Regazzoni, Reutemann e Peterson sono piloti ancora giovani, non mancano i veterani come Hulme, Ickx, Graham Hill (che corre con mezzi inadeguati), partecipano anche piloti come Depailler, Hunt, Watson Beltoise, Brambilla,  Mass, Pace, Merzario, Hailwood, Laffite..insomma un parco piloti di tutto rispetto. Jody riporta al successo la Tyrrell dopo essere partito in pole davanti al compagno di squadra Depailler, questo é anche l’ordine finale di arrivo, con il francese che arriva a soli 0”380 dal sudafricano, terzo Hunt con la Hesketh, quarto Fittipaldi, quinto Jarier, sesto un eterno Graham Hill ottiene l’enorme soddisfazione di portare a casa un punto per la sua scuderia. In Olanda le Ferrari ritornano a conquistare la prima fila ed una doppietta finale, con Lauda e Regazzoni, la gara ha poca storia e i due ferraristi precedono comodamente Fittipaldi e Hailwood con la Mclaren, Scheckter è quinto, Depailler sesto, stranamente le prime cinque posizioni all’arrivo ricalcano i cinque migliori tempi in prova.  Il 7 luglio si corre sulla velocissima e corta pista di Digione, Lauda stacca la pole in 58”79, sotto il minuto scendono anche altri 11 piloti, mentre il tredicesimo tempo di Ickx é staccato in un minuto netto…Al via scatta meglio Lauda ma Peterson non molla la presa e riesce a superarlo al 17° giro e vincere, lo svedese guida la vecchia Lotus 72 ed é incredibile che un progetto così datato sia ancora altamente competitivo, Lauda e Regazzoni sono secondo e terzo nell’ordine, Scheckter é quarto, Ickx quinto, Hulme ancora una volta sesto. Bene in prova Tom Pryce che nel frattempo aveva preso il posto di Revson alla Shadow. A questo punto Lauda é sorprendentemente primo in classifica mondiale davanti a Regazzoni, Fittipaldi e Scheckter.  In Gran Bretagna Lauda va in tilt, partito in pole era autorevolmente in testa alla gara, al 63 dei 75 giri previsti la sua gomma posteriore destra comincia a sgonfiarsi, passano cinque giri prima che lo richiamino ai box, nel frattempo é superato da Scheckter, l’austriaco pensa però di potere tener dietro Fittipaldi, a 2 giri dalla fine anche Emerson lo supera mentre Scheckter lo doppia iniziando l’ultimo giro, Lauda rientra ai box ma Forghieri lo rimanda immediatamente fuori per fargli tagliare il traguardo e conquistare qualche punto, con gomme cambiate l’austriaco non riesce ad uscire dai box a causa di una bandiera rossa ed un gruppo di persone che ostruiscono l’uscita, si innervosisce e scende di macchina, gettando via il piazzamento. Ickx é terzo, Regazzoni quarto, Reutemann quinto e Hulme sesto. In Germania si registra la corsa capolavoro di Regazzoni, scattato dalla prima fila (pole di Lauda) nessuno riprende più il ticinese, Lauda esce al primo giro nel tentativo di non farsi distanziare, il secondo classicato, Scheckter, arriva a 50′ dal ferrarista che si porta in testa al mondiale con 44 punti contro i 41 del pilota della Tyrrell. Reutemman arriva terzo, Peterson quarto, Ickx quinto e Pryce sesto. E’ l’ultima gra di Hailwood, campione con le due ruote in F1 non ha avuto molta fortuna. Il 18 agosto si corre a Zeltweg in Austria, tra il pubblico moltissimi italiani, Lauda conquista la pole ma al 17° giro si deve ritirare, in testa c’é Reutemann che non é in corsa per il mondiale, Regazzoni é secondo, Fittipaldi e Scheckter sono fuori causa, lo svizzero potrebbe allungare in classifica ma un clamoroso errore del box Ferrari gli fa perdere secondi prezioni ed alla fine é solo quinto, Hulme arriva secondo, Hunt terzo, Watson quarto, un punto (il primo) per Vittorio Brambilla. In prova si era ancora messo in evidenza Carlos Pace, che da un pao di Gp aveva lasciato la Surtees per la Brabham, l’unica Surtees qualificata è quella di Dieter Quester, che prende il via del suo unico Gp mondiale, per gli amanti delle statistiche é l’unico pilota di F1 con il cognome che inizia per Q. Gp d’Italia: é l’occasione persa di Regazzoni, dopo aver passato Lauda (in un garrire di bandiere svizzere, come annota il cronista), lo svizzero é saldamente in testa ma al 39° dei 52 giri previsti gli cede il motore, la vittoria va a Peterson, ma quel che é peggio per la Ferarri é che il secondo posto é di Fittipaldi, Scheckter é terzo, Merzario autore di una gara esaltante quarto, Pace quinto, Hulme sesto. In prova Lauda aveva preceduto ben tre Brabham (Reutemann, Pace, Watson), dopo il Gp Regazzoni conta 46 punti, Scheckter 45, Fittipaldi 43, Lauda 38, Peterson 31, mancano due gare e ci sono ancora 18 punti in palio.  Canada. Fittipaldi e Lauda in prima fila, il ferrarista parte a razzo e si porta in testa, mantenendo il comando per 67 giri, ma tira troppo ed esce di strada, anche Scheckter si deve ritirare. Il mondiale rimane un affare tra due piloti: Fittipaldi e Regazzoni, arrivano in quest’ordine al traguardo e contano 52 punti in classifica. Peterson é terzo e per poco non prende Clay, Hunt quarto, Depailler quinto, Hulme sesto, é decisivo il Gp degli Stati Uniti. Andretti e Donohue portano al debutto la Parnelli e la Penske, il motore é ovviamente il Ford Cosworth. A Watkins Glen Regazzoni perde il campionato, le Ferrari sono stranamente poco competitive e Clay si qualifica solo nono, Lauda é quinto dietro a Reutemann, Hunt, Andretti e Pace (buona la qualifica di Andretti con la Parnelli), in gara lo svizzero annaspa tra le retrovie alla fine é solo undicesimo, a Fittipaldi basta un quarto posto per laurearsi campione del mondo per la seconda volta, la gara é vinta da Reutemann davanti al compagno di squadra Pace e James Hunt, chiudono a punti anche Watons (tre Brabham in zona punti) e Depaller. Al nono giro il giovane austriaco Koinigg perde la vita dopo essersi schiantato con la sua Surtees contro il guard-rail, era allo sua seconda gara in F1. Regazzoni fallisce così l’unica occasione in carriera di diventare campione del mondo, su questo risultato pesa senza dubbio la mancanza di un vero gioco di squadra in Ferrari, Lauda negli ultimi Gp non ha mai veramente aiutato il compagno di scuderia, di questo Regazzoni si ricorderà nel 1976…