1971
Otto giornalisti su dieci danno la Ferrari campione del mondo. E’ marzo. A ottobre il campione é Stewart con la Tyrrell, il suo vice é Peterson con la March, per Ickx e la Ferrari c’é solo il terzo posto. Il pilota belga sostiene che i motivi dell’insuccesso sono state le sospensioni della B2, le gomme e gli scioperi che hanno rallentato il lavoro. La Ferrari schiera Ickx, Regazzoni e in sette gare sulle undici in calendario Mario Andretti, il campione statunitense nato in Italia che Enzo Ferrari considera italiano a tutti gli effetti. Contatti ci sono stati anche con Emerson Fittipaldi e Jackie Stewart che, però, non intende separarsi da Ken Tyrrell e vorrebbe per l’ex boscaiolo un ruolo da DS oppure una vettura gestita direttamente dal team Tyrrell, la trattativa, condotta direttamente con Agnelli, non va in porto, Enzo Ferrari non é disposto a concedere a Stewart ciò che una decina di anni prima avrebbe concesso a Stirling Moss. Fittipaldi é promosso prima guida della Lotus al suo fianco lo svedese Reine Wisell, la Tyrrell accantona definitivamente le March e utilizza le Tyrrell per Stewart e la promessa Cevert, la Brabham diventa di Bernie Ecclestone che ingaggia Graham Hill e Tim Schenken (nella prima gara sostituito dal sudafricano Charlton), la Mclaren, perso il suo fondatore, conferma Hulme e Gethin, in seguito sostituito da Oliver, nel frattempo la vedova di Bruce ha ceduto il team a Teddy Mayer che era già socio della squadra. La March ha la felice intuizione di affidare una vettura ufficiale a Ronnie Peterson, le altre macchine del team ufficiale sono per De Adamich e Galli, una monoposto della squadra é spinta dal propulsore ALFA Romeo T33 V.8, per questa scuderia corrono anche lo spagnolo Soler-Roig ed in Austria Niki Lauda al debutto. Chris Amon passa alla Matra Simca, come compagno di squadra ha Beltoise (che ha subito anche una squalifica per l’incidente con Ignazio Giunti), la BRM é autrice di una anacronistica dispersione di forze, arrivando ad utilizzare ben otto piloti nel corso del campionato (Siffert, Rodriguez, Ganley, Gethin, Marko, Elford, Eaton e Cannon) e iscrivendo in alcune gare ben cinque vetture ufficiale. Surtees pilota personalmente una delle vetture delle monoposto del suo team, l’altra é affidata a Stommelen, con questa squadra corre due gare anche il campione di motociclismo Mike Hailwood, che aveva già assaggiato la F1 nella prima metà degli anni ’60. I privati: scomparso il team di Rob Walker, che aveva avuto tra le sue file piloti del calibro di Moss, Trintignant, Bonnier, Siffert e Graham Hill, la reginetta dei privati diventa la March, utilizzata da Williams (Pescarolo) ed altri piccole squadre, il veterano Bonnier prende parte alle sue ultime gare mondiali con una Mclaren iscritta dall’Ecurie Bonnier. Nel complesso il numero dei partecipanti ai Gp é sensibilmente aumentato e supera sempre la ventina di iscritti, con ben 29 partenti nell’ultima gara negli USA. Come sempre il turn-over di team e piloti é enorme, le iscrizioni sono ancora fatte gara per gara ed, infatti, ad ogni GP cambiano i numeri di gara dei piloti. Questo sistema piace poco o nulla al neo patron della Brabham, Bernie Ecclestone, che ha idee molto chiare sul taglio professionale che le corse del mondiale dovranno avere. In Sud Africa ci sono 25 iscritti, compresi gli immancabili piloti locali che hanno però abbandonato le artigianali monoposto degli anni precedenti per affidarsi a vetture più convenzionali, la Pole va a Stewart in prima fila con Amon e Regazzoni, Andretti é quarto, per sedici giri lo svizzero della rossa conduce la gara, poi il motore perde potenza, a quattro giri dalla fine il leader della corsa Hulme compie una escursione fuori pista e la vittoria va a Mario Andretti che conquista il suo primo successo on una gara di F1, l’unico non targato Lotus. Al secondo posto uno Stewart meno brillante del solito, terzo é Regazzoni, quarto Wisell, quinto Amon, sesto Hulme. Unico italiano in gara De Adamich con la March 711 Alfa Romeo é tredicesimo a quattro giri, il grande favorito Ickx é solo ottavo. Stewart é uno specialista del circuito di Barcellona (nel 1970 aveva vinto con la March…) e conquista la vittoria anche se parte dalla seconda fila con il quarto tempo dietro a Ickx, Regazzoni e Amon. Lo scozzese supera il belga della Ferrari al quinto giro conduce in testa per i restanti settanta fino alla vittoria, terzo é Amon, quarto Rodriguez, quinto Hulme, sesto Beltoise al suo rientro dopo tre mesi di qualifica. La Firestone presenta un nuovo tipo di pneumatico sprovvisto di battistrada, sono nate le slick. A Montecarlo vince ancora Stewart che prende anche il largo nel mondiale (24 punti controi 10 di Ickx), l’alfiere della Tyrrell era partito dalla pole proprio davanti al belga, che arriva terzo, al secondo posto si piazza lo svedese Ronnie Peterson che con questo piazzamento mette in luce le indubbie qualità che lo contraddistinguono, quarto é il sempre regolare Hulme, quinto Fittipaldi, sesto Stommelen che porta il primo punto dell’anno alla Surtees. La sorpresa negativa è la non qualificazione di Mario Andretti con la Ferrarim l’italo-americano vincitore del GP di apertura non riesce a staccare il tempo utile per entrare a far parte dei 18 ammessi al via, fuori anche Nanni Galli con la March Alfa. In Olanda sul bagnato la corsa va a Jacky Ickx che era anche partito dalla pole, Stewart é solo undicesimo a causa anche di un testa coda al primo giro, secondo é il messicano Rodriguez, terzo Regazzoni, quarto Peterson, quinto Surtees, sesto Siffert. Prende finalmente il via Galli, la novità assoluta é il debutto della Lotus 56 spinta da motore P&W turbo, il genio di Chapman aveva gia intravisto che questo tipo di motorizzazione poteva avere un futuro, ed infatti il debuttante Dave Walker, partito 22° sta rimontando posizioni su posizioni fino quando é coinvolto in un incidente che lo toglie dalla gara e lo prima di un risultato clamoroso. Alla gara non prende parte Fittipaldi, la Lotus é comunque in crisi di risultati. Vincendo in Olanda Ickx riapre il campionato, ma in Francia Stewart pensa bene di richiuderlo subito, lo scozzese é implacabile conquista pole, vittoria e giro veloce, conduce per tutta la gara tranne che per i cinquanta metri iniziali che vedono la solita partenza razzo di Regazzoni, completa il successo della Tyrrell il secondo posto di Cevert, i maligni sostengono che Stewart disponga di un super-Cosworth 3500 ed utilizzi benzine speciali, ovviamente i controlli fugheranno questi sospetti, terzo posto per Fittipaldi, quarto Siffert, quinto Amon, sesto Wisell, Ickx e Regazzoni si ritirano Andretti é assente. Ultima gara per il messicano Rodriguez che troverà la morte l’undici luglio in una gara per macchine sport a Norimberga, veramente un tragico destino accomuna i fratelli Ricardo e Pedro Rodriguez. Peterson gareggia con una March Alfa Romeo, sulle 123 presenze iridate del campione svedese questa é l’unica con un motore non Ford-Cosworth. Nel GP di casa a Silverstone Stewart fa ancora il vuoto, partito dietro il poleman Regazzoni lo supera dopo quattro giri e va a vincere con 36” di vantaggio sul sempre più sorprendente Peterson, terzo é Fittipaldim quarto Pescarolo con la March di Williams, quinto Stommelen e sesto Surtees. Si rivede il motore P&W affidato, questa volta a Wisell, la seconda Lotus-Ford é affidata al sudafricano Charlton in una delle sue rare apparizioni al di fuori del GP di casa, ritorna Oliver (futuro patron della Arrows) con una Mclaren. Galli gareggaia con una March-Ford, De Adamich con il modello spinto dal motore Alfa, due italiani in gara sono un vero record di questi tempi. In Germania Stewart porta a 51 punti il suo bottino, al secondo posto segue Ickx fermo a 19, terzo Peterson a 17, in pratica il belga dovrebbe conquistare 3 vittorie ed un secondo posto negli ultimi quattro Gp per portare via il titolo a Stewart. Ancora una volta si registra una doppietta Tyrrell (Cevert sta crescendo, é anche autore del GPV), davanti a Regazzoni e Andretti, quinto posto per Peterson, sesto per Schenken che porta il primo punto alla Brabham. In pole era scattato Stewart davanti a Ickx che per cercare di arginare lo scozzese si scompone ed esce di pista al 2 giro. In Austria torna alla vittoria Siffert (aveva vinto nel in Gran Bretagna nel 1968 con la Lotus di Rob Walker), Stewart perde una ruota e si ritira la 36 giro, Cevert al 43 per rottura del motore. Fuori anche le Ferrari, gioco facile per lo svizzero della BRM che era comunque partito dalla pole davanti a Stewart, lo scozzese é matematicamente campione del mondo con i suoi 51 punti contro i 19 di Ickx. Secondo posto per Fittipaldi a soli 4”12 da Siffert, terzo posto ed unico podio in carriera per l’australiano Schenken con la Brabham, un team in forte crisi di risultati che chiuderà il campionato con soli 5 punti, Quarto é Wisell, quinto Hill che conquista gli unici punti mondiali del 1971, sesto Pescarolo, il migliore dei privati. Il giro veloce va sempre a Siffert, molto efficace in questa gara vicino a casa. Gethin sostituisce Rodriguez alla BRM che schiera anche il giovane austriaco Helmut Marko, in sordina con una vecchia March debutta un’altro giovanotto austriaco: Niki Lauda, in qualifica é solo 21° in gara si ritira al 25° giro. In Italia si registra un arrivo al cardiopalma per quello che resterà per decenni il Gp con la media oraria più alta : 242,615 kmh. Il vincitore Peter Gethin é autore dell’unico acuto della sua carriera battendo Peterson per 1/100 di secondo, grazie al musetto della BRM più lungo di quello della March, terzo a 9/100 di secondo Cevert, quarto a 18/100 Hailwood al suo rientro in F1 con la Surtees, quinto Ganley a 61/100, sesto Amon a 32”. Stewart, Ickx e Regazzoni escono di scena tra il 16 ed il 18 giro per rottura del motore, la pole era andata alla Matra di Amon. Debutto per Jarier con una March 701 privata, si rivede in gara la Bellasi Ford con Moser, Chapman, che teme conseguenze legali per l’incidente di Rindt, manda il solo Fittipaldi con una Lotus P&W turbo, arriva ottavo a 1 giro. Il Giro più veloce va a Pescarolo con la March-Williams, gareggiano senza gloria Galli e De Adamich. In Canada, a Mosport, si corre su una pista inondata d’acqua, emergono le indubbie doti di Stewart che, partito dalla pole, va a vincere domando la resistenza di Peterson, l’unico in grado di opporsi al fuoriclasse della Tyrrell, al terzo posto si piazza Mark Donohue, pilota statunitense campione di Can Am e Indianapolis, al debutto in F1 che guida una Mclaren iscritta da Penske, quarto é Hulme, quinto Wisell, sesto Cevert, Ickx é ottavo, Regazzoni si ritira per incidente all’ottavo giro, Andretti 13°, un’altra giornata no per la Ferrari. L’ultima gara si svolge a Watkins Glen e vede l’unica vittoria in F1 di Francois Cevert, un pilota che a detta d iStewart avrebbe potuto combinare di più ma che era troppo distratto dal…gentil sesso. Lo scozzese dispone di una monoposto, la Tyrrell 003-Ford non perfettamente a posto e dopo aver condotto per alcuni giri deve cedere il passo al compagno di squadra ed anche ad uno scatenato Ickx ritornato ad utilizzare la vecchia B1, il belga si porta a soli 2?? dal francese della Tyrrell poi deve cedere a causa di un guasto all’impianto elettrico, al secondo posto arriva Siffert, terzo é Peterson, quarto Ganley, quinto Stewart, sesto Regazzoni, ad Ickx rimane la soddisfazione del giro veloce. Andretti si qualifica sesto ma non prende il via per partecipare alla prova del campionato americano, Donohue é presente solo in prova, gareggia con la terza Tyrrell Peter Revson che ritorna in F1 dopo alcuni anni di assenza. Partono in 29, tra questi gli italiani Galli e De Adamich, ultima gara di Bonnier, lo svedese autore del primo successo della BRM nel 1959, morirà l’undici giugno del 1972 a Le Mans. Nel complesso un’annata trionfale per la Tyrrell che conquista titolo costruttori, titolo piloti e ben sette gare su undici, Cevert é terzo dietro alla rivelazione Peterson, per una classifica che vede Stewart con 62 punti, Peterson 33, Cevert 26, Ickx e Siffert 19, Fittipaldi 19, Regazzoni 16, nessun italiano in zona punti. La BRM vince due gare come la favorita Ferrari, campionato sotto tono per Lotus, Mclaren, Matra e Brabham, Peterson ottiene quattro piazze d’onore ed un terzo posto ma nessuna vittoria, ciò nonostante e vice campione, il massimo piazzamento in classifica mai ottenuto da un pilota senza vittorie.