1969
NOTA: nessun pilota italiano partecipa al mondiale
Jackie Stewart inaugura lo stile moderno del campione del mondo, per il quale non basta vincere sulle piste: aerei, televisione, party, colloqui, interviste, esibizioni…insomma un veicolo pubblicitario enorme. Il campione scozzese corre il campionato 1969 con le Matra-Ford gestite da Ken Tyrrell, al suo fianco il francese Beltoise, arrivato dal team ufficiale Matra che non partecipa a questo campionato, negli ultimi tre Gp schierata una terza vettura per la promessa Servoz-Gavin. La Lotus campione in carica ripropone Hill, affiancandogli il giovane austriaco Rindt e, in alcune gare, il campione italo-americano Mario Andretti. Confermato il duo Mclaren-Hulme alla Mclaren, la Brabham si rafforza notevolmente con l’arrivo di Jacky Ickx, il belga non rinnova con la Ferrari per questioni economiche, pretendeva ottanta milioni ed altri benefit. La Scuderia di Maranello affronta il 1969 affidandosi al solo Amon, sostituito a fine stagione da Pedro Rodriguez, contatti con Andretti, Surtees e lo stesso Stewart sono falliti per motivi di budget, in particolare Stewart non vuole rompere il rapporto con Tyrrell e, certamente, la Ferrari non é disposta ad affidare le sue monoposto al team manager inglese. L’unico altro costruttore presente é la BRM, che schiera Surtees ed Oliver più alcuni piloti locali negl utlimi GP, completano gli schieramenti gli immancabili team privati, tra i quali spicca il Walker Racing con una Lotus per lo svizzero Siffert. Debutto nelle competizioni mondiali per il team di Frank Williams, che schiera una Brabham per Piers Courage, altre squadre presenti: Bonnier, Parnell, Moser e Antique Automobiles che, prima di passare ad utilizzare una Mclaren porta in pista una Cooper-Maserati per Vic Elford, ultima presenza di questo marchio nel mondiale di F1, curiosamente nello stesso Gran Premio, Montecarlo, che nel 1950 ne aveva visto il debutto, contestualmente é l’ultima volta che un motore Maserati prende parte ad una gara di F1. Magari in futuro…..
Il mondiale 1969 é negativo per i nostri colori: solo 7 punti iridati per la Ferrari e nessun pilota italiano al via! il solo Tino Brambilla partecipa alle prove del Gp d’Italia.
In Sud Africa Stewart domina ad occhi chiusi, scatta dalla seconda fila, prende il comando e rifila quasi 19 secondi a Graham Hill, in pole era partito il “vecchio” Brabham, costretto al ritiro, sul terzo gradino del podio sale Hulme a punti Siffert, Mclaren e Beltoise, Amon partito quinto si ritira al 34° giro, presenti alcuni piloti locali, in particolare de Klerk e Tingle prendono il via con due Brabham- Repco, ultima presenza di questo motore che solo due anni prima aveva vinto il titolo iridato. In gara con la Lotus anche Mario Andretti. In Spagna é Rindt a conaquistare la pole, davanti a Chris Amon, il neozelandese potrebbe anche vincere perché al 20 giro passa al comando grazie al ritiro di Rindt, ma la jella del pilota ferrarista é ben nota ed al 57° giro rompe il motore, regalando la vittoria a Stewart, solo sei i piloti al traguardo (erano partiti in 14, uno degli schiaramenti piu’ poveri della storia della F1), secondo é Mclaren, terzo Beltoise, quarto Hulme, quinto e Surtees e sesto Ickx, Rindt conquista il GPV.
A Montecarlo Graham Hill interrompe il dominio di Stewart, l’inglese è un vero specialista del tracciato cittadino di Monaco e coglie la sua quanta vittoria nel principato, peraltro sarà anche l’ultima vittoria del due volte campione del mondo inglese, al secondo posto si piazza un sorprendente Courage con la Brabham gestita da Frank Williams, terzo un’altro privato, Siffert, quarto Attwood occasionalmente con la terza Lotus, seguono Mclaren, Hulme e Vic Elford con la Cooper-Maserati. Nel corsi del GP la CSI abolisce gli alettoni posteriori altissimi e pericolosi utilizzati dalle monoposto, Stewart si deve ritirate cosi come Amon, particolare curioso: il GPV é ufficialmente attribuito a Courage, infatti per regolamento quello segnato da Stewart non é valido perché il pilota non ha tagliato il traguardo.
GP d’Olanda: prima della gara viene ufficializzato l’accordo tra Ferrari e FIAT , questa notizia ha il sopravento sul fatto tecnico del momento: il debutto (in prova) della Lotus 63 e della Matra MS84 a quattro ruote motrici. per il resto pocge novità: le Lotus conquistano la pole con Rindt ed il terzo tempo con Hill, tra i due Stewart che dopo la sfuriata iniziale dei due piloti di Chapman si porta in testa e vince la gara, Rindt e Hill cominciano a manifestare qualche lamentela sulla fragilità delle loro monoposto, anche Amon, Surtees ed Ickxsi lamentano. Dietro allo scozzese si piazza il privato Siffert che precede Amon (miglior piazzamento stagionale), Hulme, Ickx e Brabham.
In Franica Stewart conquista pole, vittoria e GPV, il suo dominio sul mondiale è impressionante: guida la classifica con 32 punti davanti a Hill (16), qui la Matra del team di Ken Tyrrell ottiene una doppietta, secondo si piazza il francese Beltoise, a podio anche Ickx che precede Mclaren, Elford con la Mclaren del team Antique Automobiles e Hill. In gra anche la Lotus 63 a trazione integrale affidata al debuttante Miles.
Chi puo’ vincere il Gp d’Inghilterra? Uno scozzese, ovviamente, Stewart ottiene la sua quinta vittoria su sei gare partendo dalla seconda posizione (pole di Rindt) dopo 2/3 di gara la fragile Lotus del pilota austriaco va in crisi e nulla può impedire il successo del pilota della Matra-Ford. Ad un gito si classifica secondo Brabham che precede Mclaren, Rindt, Courage ed Elford. La Ferrari schiera una seconda vettura per il messicano Pedro Rodriguez, che aveva partecipato alle prima gare con la BRM del Team Parnell, le due rosse sono costrette al ritiro. Ben quattro monoposto a trazione integrale in gara: due Lotus per Miles e Bonnier, una Mclaren per Bell e la Matra di Beltoise.
Il Gp di Germania al Nurburgring é vinto da Jackie Ickx, il pilota belga é un vero specialista di questo massacrante circuito e, conquistata la pole, Ickx perde terreno alla partenza ma é autore di una strepitosa rimonta e raggiunto il leader della gara Stewart lo sorpassa e si invola verso un meritatissimo successo. Terzo si classifica Mclaren, quarto Hill, quinto Siffert, sesto Beltoise, assente la Ferrari. In gara anche alcuni piloti di F2 con le monoposto della categoria cadetta, tra questi Cevert, e Pescarolo che vince la gara, con la terza Lotus ritorna Andretti autore di una partecipazione anonima..
A Monza vince ancora Stewart che si laurea campione del mondo con tre gare di anticipo (60 punti contro i 24 di Mclaren), il pilota scozzese non era stato velocissimo in prova (terzo dietro al solito Rindt e Hulme) ma implacabile in gara, si aggiudica la vittoria battendo in volta Rindt (a 0,08′) il compagno di squadra Beltoise (a 0,17”) e Mclarem (a 0,19”), insomma un arrivo al caridiopalma, quinto é Courage, olto efficace con la Brabham di Williams, sesto Rodriguez con l’unica Ferrari in gara, visto che Tino Brambilla prende parte solo alle prove e perde così l’occasione di debuttare in F1 cianue anni prima del fratello Vittorio. Per la cronaca e per onor di patria segnliamo che De Adamich si era piazzato terzo in una gara non valida per il mondiale il 16 agosto in Inghilterra, guidava una Surtees-Chevrolet.
Vinto il mondiale Stewart può rilassarsi, in Canada é ancora il turno di Ickx che sia aggiudica pole, vittoria e GPV con la Brabham, completa il successo del tema Jack Brabham secondo, a podio Rindt che precede Beltoise, Mclare e Servoz-Gavin con la terza Matra-Ford. Venti le monoposto presnti, grazie a qualche locale, tra iquali Al Pease alla guida di una privatissima Eagle-Climax!.
Negli Stati Uniti é la volta, finalmente, di Jochen Rindt, l’austriaco della Lotus, sempre molto veloce in prova e nelle prima fasi di gara, non era ancora riuscito a cogliere il suo primo successo, questa volta tocca a Stewart ritirarsi e il pilota di Chanpman (partito dalla pole) vince facile sull’ottimo Courage, Surtees (unico acuto della stagione) Brabham, Rodriguez e l’icredibile Silvio Moser, su questo pilota é doveroso spendere due righe: uno svizzero che prende parte al mondiale da privato, anzi da privatissimo, il suo team, il Silvio Moser racing dispone di: una Brabham BT24 Ford, un pilota (Moser) ed un meccanico, un connazionale ed amico del pilota, anche se si piazza a 10 giri dal primo (sui 108 previsti) riesce miracolosamente a conquistare un punto mondiale. Il simbolo di un automobilismo che non esiste piu’.
L’ultima gara é in Messico, c’é un pilota che, sempre regolare, non ha ancora vinto una gara nel 1960, é il coriaceo neozelandese della Mclaren Denny Hulme, vince in Messico partendo dalla seconda fila e grazie alle più performati gomme Good Year montate su Mclaren e Brabham, infatti al secondo ed al terzo posto si piazzano Ickx e Brabham , solo quarto Stewart che precede Beltoise e Oliver. settimo Rodriguez conclude la sua esperienza in Ferrari, per il 1970, Maranello archivia la peggior annata della storia della Ferrari guardando al futuro, è già pronta la nuova 312B. Ickx é vicecampione del mondo con 37 ounti, Stewart ne totalizza ben 63.