1967
Il campionato 1967, il secondo dell’era 3 litri, é vinto a sorpresa dal neozelandese Denny Hulme, secondo pilota della Brabham, gli altri eventi significativi sono il debutto, con vittoria, del motore Cosworth e la scomparsa di Lorenzo Bandini. Il team campione in carica, la Brabham, si presenta con la stessa formazione del 1996, Jack Brabham e Denny Hulme, le BT 24 sono sempre motorizzate Repco. Cambia molto, invece, la Lotus. A fianco di Jim Clark viene schierato Graham Hill, la squadra di Champan é l’unica a disporre di due ex campioni del mondo, sulle monoposto inglesi, a partire dal GP d’Olanda, viene montato il motore Cosworth DFV V8. La Ferrari punta su Lorenzo Bandini che é affiancato da un’altro neozelandese: Chris Amon, in seguito alla scomparsa del pilota italiano saranno utilizzati anche Scarfiotti, Parkes e Williams. La BRM, perso Hill, affianca a Stewart il buon Mike Spence, un ottimo gregario. La Cooper uitilizza sempre il motore Maserati, i suoi piloti sono Rindt e Rodriguez, negli ultimi GP viene schierato anche il giovane e promettente belga Jackie Ickx. John Surtees passa alla Honda, mentre Dan Gurney continua con la sua Eagle-Weslake, prosegue l’attività di costruttore di Bruce Mclaren, che monta sulla sua monoposto un motore BRM. Fa la sua comparsa in alcune gare anche la Matra con Beltoise e Servos-Gavin. Come sempre numerosi i team privati, tra questi immancabile il Walker Racing con Jo Siffert (Cooper-Maserati) e le BRM di Parnell per Irwin e Courage. Partecipa al mondiale da privato anche Guy Ligier, futuro patron dell’omonima scuderia. La prima gara, in Sud Africa, si svolge il 2 gennaio e vede l’assenza della Ferrari, le Brabham conquistano la prima fila e Hulme resta in testa fino a 21 giri dal termine, la selezione é così violenta che ad un certo punto il comando della gara viene preso dal locale John Love su una vecchia Cooper con motore Climax 4 cilindri, a sette giri dal termine il privatissimo Love deve rifornire e il comando passa a Pedro Rodriguez con la Cooper Maserati ufficiale, il messicano vince la sua prima gara davanti a Love, Surtees, Hulme, Anderson (con la Brabham-Climax del team DW) e Brabham, ritirate le due Lotus. Alla gara partecipano diversi piloti locali con vecchie Brabham-Climax e vetture fai da te come la LDS di Sam Tingle. A Montecarlo il 7 maggio si consuma il dramma di Bandini: il pilota della Ferrari era partito dalla prima fila, accanto a Hulme in pole, in gara si trova ad occupare stabilmente il secondo posto dopo essere stato brevemente in testa nei primi giri, lanciato all’inseguimento del pilota della Brabham e complice la stanchezza all’81. giro dei 100 previsti la sua Ferrari sbanda alla variante del porto: vola in aria, si capovolge, si incendia. L’incidente dura tre secondi, il pilota rimane imprigionato tra le fiamme per tre minuti. Bandini morirà tre giorni dopo, aveva riportato ustioni al 50/60 per cento del corpo, una tragedia che getta nel lutto l’automobilismo italiano. La gara é vinta da Hulme che si porta in testa al mondiale, al secondo posto si piazza Hill con la Lotus-BRM, terzo é il neo ferrarista Amon, quarto Mclaren, quinto Rodriguez, sesto Spence. In Olanda un debutto storico: le Lotus 49 di Clark e Hill montano il motore Cosworth, Hill conquista la pole, Clark é solo ottavo, ma si scatena in gara andando a vincere sul duo della Brabham (Brabham e Hulme), Amon, Parkes e Scarfiotti (schierati dalla Ferrari), un debutto vincente per un motore che parteciperà alle gare di F1 fino al 1985, quando verrà sostituito dal turbo,in seguito il nome Cosworth, sempre abbinato alla Ford, continuerà fino ai giorni nostri. In Belgio sono ancora le Lotus a dettare legge in prova, tra di loro si inserisce la Eagle-Weslake dello statunitense Dan Gurney che vince la gara approfittando delle traversie tecniche della Lotus, al secondo posto si piazza Stewart che precede Amon, Rindt, Spence e Calrk, solo sesto. Il ferrarista Parkes esce al primo giro per incidente e si ferisce piuttosto gravemente, la carriera in F1 dell’ingegnere-pilota é finita, aveva conquistato anche una pole. Anche in Francia é netta la supremazia della Lotus, Clark e Hill battagliano tra di loro per il primo posto. Hill, infatti, non si sente inferiore allo scozzese. Tuttavia le Lotus sono poco affidabile e tutti e due si devono ritirare per rottura della trasmissione, la gara é vinta da Brabham davanti a Hulme, Stewart, Siffert, Irwin e Rodriguez, la Ferrari partecipa con il solo Amon che si ritira al 47 giro quando era terzo. A Silverstone vince Clark, anche se forse avrebbe meritato Hill che con una vettura messa insieme in tutta fretta dopo che la sua era andata distrutta durante le prove, Clark precede Hume e Amon che solo a quattro giri dalla fine riesce ad avere la meglio di Brabham, la carrozzeria della Ferrari riporta evidenti i segni delle pietre lanciati dalla macchina del campione del mondo durante il furioso duello. Quinto é il regolare Rodriguez che precede Surtees, in gara con la Cooper anche Alan Rees, futuro team manager. La gara del Nuerburgring é vinta da Hulme, dopo che Clark e Gurney si devono ritirare, in prova conquista la pole Clark infliggendo 9 secondi a Hulme (secondo) e ben 27 al suo compagno di squadra Hill (solo 13), Jacky Ickx alla guida della Matra-Ford di Formula 2 che partecipa alla gara della categoria cadetta stacca in prova il terzo tempo assoluti, preceduto solo da Clark e Hulme, alla gara di F2 partecipa anche Brian Hart, futuro padre dell’omonimo motore. Hulme vince davanti al compagno di squadra e team manager Brabham, Amon é ancora terzo, quarto Surtees, quinto Bonnier che corre da privato con una Cooper-Maserati, a punti anche Guy Ligier (sesto), il francese guida una Brabham BT20 Repco da lui iscritta, la gara di F2 é vinta da Jackie Oliver su Lotus. In Canada si corre sotto la pioggia, Brabham é favorito dal fatto di montare gomme Good Year, Clark con le Firestone perde terreno, arriva ad accumulare 30 secondi di svantaggio, poi smette di piovere e lo scozzese rimonta e si riporta in testa. Poi riprende il diluvio e deve ancora rallentare fino al definitivo ritiro per rottura dell’accensione, Hulme é primo ma deve fermarsi per cambiare gli occhiali regalando così la testa della gara al suo datore di lavoro Brabham, il neozelandese si accontenta del secondo posto davanti a Gurney, Hill, Spence, e Amon che era transitato ultimo al primo giro a causa di una sbandata. Anche in Italia la Ferrari schiera una sola vettura, Scarfiotti corre con la Eagle e Baghetti partecipa al suo unico Gp dell’anno con una Lotus 40 Ford iscritta da Parnell, é il primo italiano a correre una gara con il motore Cosworth. La gara é vinta da Surtees con la Honda che batte Brabham per 2/100 di seccondo, terzo é Clark, lo scozzese é il vincitore morale, si era fermato ai box per cambiare un pneumatico e ripartito con un minuto e mezzo di ritardo, con una rimonta formidabile si riporta in testa ma é praticamente senza carburante e non può partecipare alla volta finale. Quarto é Rindt davanti a Spence e Ickx al debutto con la Cooper Maserati. Anche negli Stati Uniti le Lotus monopolizzano la prima fila, questa volta tutto fila liscio ed é una doppeitta per Clark e Hill, il solo Amon prova ad impensierirli ma é costretto al ritiro, con il suo terzo posto Hulme é vicino al titolo, solo Brabham può impensierirlo, quarto é Siffert, quinto Brabham, sesto Bonnier. L’ultimo Gp in Messico é ancora vinto da Clark, che coglie così la sua quarta affermazione annuale contro le due del campione 1967 Hulme, che però conquista anche molti piazzamenti a podio, al secondo posto si piazza Brabham che però si deve accontentare del titolo di vice-campione oltre che del campionato costruttori e di quello piloti per la sua squadra, Hulme é terzo davanti a Surtees , Spence e Rodriguez, la Ferrari schiera anche Jonathan Williams, un pilota inglese che parteciperà a quest’unica gara di F1. La classifica finale vede un neozelandese ed un australiano ai primi due posti, terzo é Clark, quarto gradino per Surtees e Amon, entrambe con 20 punti, ma l’inglese ha al suo attivo una vittoria mentre il neozelandese della Ferrari ben quattro terzi posti. Unico italiano in classifica Scarfiotti con 1 punto.