1956

IL PUNTEGGIO 
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GPV1

 

 

Un telone, manovrato da Fangio, Moss, Kling e Neubauer cala simbolicamente sulla Mercedes GP: il comunicato é breve e sprezzante “non c’é più niente da vincere”, ma quanto ha contato la tragedia di Le Mans su questa scelta?. La Mercedes lascia, Fangio é a piedi, anzi no. Il campione argentino firma con la Ferrari, che dopo due anni di “magre” rilancia. La Scuderia Ferrai può utilizzare le veloci Lancia D50, ricevute dopo l’abbandono della squadra torinese. Per le rosse di Maranello correranno Fangio, Collins, Castellotti e Musso, occasionalmente anche Frere e Gendebien e per metà stagione De Portago. La Ferrari schiera quattro/cinque piloti in ogni Gp, viene però abbandonata la vendita ai clienti, solo l’Equipe Belge schiererà una D50 per Pilette nel Gp di casa e la Scuderia Centrosud una 625 in un paio di occasioni. Chi invece non rinuncia ai clienti é la Maserati, si deve riconoscere a questa marca l’indubbio merito di riempire gli schieramenti in questi anni, per la squadra ufficiale corrono  Stirling Moss e Jean Behra, con loro Perdisa e  Godia ed, occasionalmente Landi, Gerini, Maglioli, Taruffi, Menditeguy, Piotti, Villoresi e Gonzales. Il brasiliano Chico Landi in Argentina conquista il quarto posto in copia con Gerini ed incamera 1,5 punti: é il primo carioca a conquistare punti in F1. Villoresi corre cinque gare su sette, sempre con la Maserati: una da ufficiale, tre con la Scuderia Piotti ed una con la Scuderia Centrosud: altri tempi.

Ed Hawthorn? il pilota inglese si lascia ancora irretire dai teams di oltremanica, un paio di presenze con la BRM ed una con la Vanwall. La presenza inglese comincia, comunque, a farsi più marcata: la BRM ritorna dopo la fugace apparizione del 1951, le monoposto sono iscritte da Owen, la Vanwall si permette di schierare Trintignat e Schell, per il tema di mr. Vandervell corrono una gara anche Taruffi e Gonzales, mentre in Francia prova Colin Champman, che si qualifica sesto ma poi non prende il via. Sempre in Francia Trintignant porta per l’unica volta nella sua storia in gara un Bugatti, che introdice un novità: ha il motore posteriore. Completano gli schieramenti le Gordini (principale pilota Manzon) ed qualche volta le Connaught, in Gran Bretagna il pilota Paul Emery porta in gara la sua Emeryson, sempre nel Gp inglese una apparizione dell’anno per la Cooper del privato Gerard. Come detto moltissime leMaserati private, ricordiamo quelle della Scuderia Centrosud, poi ancora Rosier, Gould e tanti altri, tra i quali il privatissimo Jack Brabham.

In Argentina vince Fangio, dopo essere salito sulla macchina di Luigi Musso, al quale, quindi, é attribuita una vittoria in F1, secondo é Behra con la Maserati, terzo Hawthon con la Maserati del team Owen, a Montecarlo il grande Moss conduce la gara per tutti i 100 giri previsti, al secondo posto Fangio, con la macchina di Collins, terzo Behra, Fangio é classificato anche quarto, con la macchina guidata da Castellotti, in Belgio Fangio scarta una nuova monoposto arrivata da Maranello, la prende Collins e vince!, seconda la Ferrari del pilota-giornalista Paul Frere, terzo Moss e Perdisa, quarto si classifica Schell con la Vanwall in crescita, in Francia vince ancora Collins, la vittoria é su ordine dei box: infatti in testa é Castellotti al quale viene chiesto di lasciare strada all’inglese, il pilota italiano perderà così l’unica sua occasione di vincere un GP di F1, un episodio non certo positivo della storia della Ferrari, anche se certamente il DS Sculati non può immaginare che il campione italiano sarà destinato ad una prematura scomparsa,  terzo é ancora Behra, Fangio solo quarto. A Silverstone la rivincita di Fangio che da un giro alla Ferrari di Collins-De Portago e due al terzo Behra: nel mondiale solo un punto separa Collins (22) da Fangio (21), terzo Behra (18), Hawthorm con la BRM  percorre qualche km in testa, segnando i 220 Kmh, le BRM e le Vanwall sono in crescita. A Ring Fangio é imbattibile e batte Stirling Moss ed altre tre Maserati (Behra, Godia, Rosier). In Italia nobile gesto di Collins che cede la sua monoposto a Fangio (dopo il rifiuto di Musso), il pilota inglese rinuncia così alla possibilità di vincere il mondiale (avrebbe dovuto vincere e segnare il giro più veloce, con Fangio a zero punti), vince invece Moss, secondi Fangio-Collins, terzo Flockhart con la Connaught, nei primi giri spettacolo degli italiani Musso e Castellotti che, partiti a razzo, lottano per latesta della gara. Fangio é campione per la quarta volta, a fine anno lascerà la Ferrari, le polemiche tra l’argentino e la Ferrari dureranno fino ai nostri giorni, nonostante la scomparsa di tutti i protagonisti dell’epoca, il campione sud-americano, infatti, resterà sempre convinto che la squadra di Maranello gli preferisse Collins, in effetti il fatto che per ben due gare il pilota inglese gli abbia ceduto la sua monoposto sembra confutare questa ipotesi.